I lettori fèntasi

Chi sono i lettori fantasy in Italia? E’ possibile stilare un campionario di questa variegata e multiforme categoria? Ebbene noi ci abbiamo provato in virtù dell’esperienza accumulata nel corso di tante presentazioni, fiere ed eventi a cui abbiamo partecipato. Buoni, cattivi o da evitare, qualsiasi autore deve prima o poi affrontare le insidie del pubblico; meglio essere preparati! Ecco quindi il nostro personale Manuale di Sopravvivenza!

Il camerata

Nulla a che fare con la bella gioventù, il “camerata” è semplicemente il vicino di stand che pur essendo un espositore come voi e quindi lì per lavorare, si interessa al vostro libro in qualità di semplice lettore. Non sottovalutatelo, spesso sarà proprio lui il vostro primo cliente, pronto a trasformarsi in un nuovo amico e compagno di avventure. Ricordate che nulla vi impedisce di dare un’occhiata anche al suo stand, o di offrirgli un panino per ringraziarlo, perché se non ci si aiuta tra poveri diavoli che fine farà mai questo mondo…

L’adolescente appassionato

Senza alcun dubbio uno dei lettori migliori, l’adolescente appassionato di fantasy si colloca di solito tra i 12 e i 17 anni, 60% maschi e 40% femmine; ti individua da lontano grazie al suo radar fantasy e si fionda interessato sul tuo stand, avido di nuovi stimoli. Si convince facilmente e compra con gioia, regalando all’autore esausto e in bolletta istantanea soddisfazione, anche se spesso si tratta di una soddisfazione effimera in quanto l’età lo rende incostante, potrebbe facilmente disinteressarsi dopo l’entusiasmo iniziale e lasciare il vostro tomo a prendere polvere su uno scaffale della sua cameretta per giocare a Call of Duty. Unico scoglio: non sempre ha soldini suoi e deve chiederli alla mammina tirchia che, essendo tirchia, storce il naso e la metà delle volte gli dice davanti all’autore stesso di non spendere soldi in cavolate… quindi gli compra il Transformer o la borsa di Hello Kitty da 45 euro allo stand accanto al tuo.

Variante: A volte si incontrano in gruppi di 2-4 soggetti accompagnati da una mamma o da un papà capo-banda con più di 5 dadi vita.

Il bimbominkia

Variante dell’adolescente appassionato ma col quoziente intellettivo di un finocchio a bagnomaria, non sperate di coinvolgerlo in una conversazione intelligente; fatene piuttosto un vostro strumento. Convincetelo a comprare il libro dicendo che è un “fèntasi faigo”, che assomiglia a Dragonball o a qualunque altra cosa gli piaccia quella settimana, non illudendovi certo che lo legga (non potrebbe, ha una RAM mentale di 20 pagine, poi si resetta) ma che ne parli ai suoi amici nella speranza che siano un po’ più svegli di lui. Il bimbominkia è deprimente come lettore ma ottimo come impollinatore, la sua funzione è quella di trasmettere l’informazione e morire come un fuco dopo l’accoppiamento. Se riuscite a sopportare il suo zainetto di Yu-Gi-Oh! e la sua incapacità di usare correttamente i verbi, potrete beneficiarne come veicolo per il vostro prodotto… buono o scadente poco importa, tanto questi esseri ingoiano qualunque cosa.

Il nerd impenitente

Non sempre compra (perché è precario) ma lo spasso è assicurato. Il nerd, specie umana a prevalenza maschile tra i 18 e i 44 anni, si interessa facilmente di qualsiasi cosa gli ricordi vagamente le sue passioni, particolarmente se riguarda i supereroi o la sua infanzia. Spesso per manifestare la sua appartenenza alla categoria indossa garmenti sgargianti come magliette di eroi classici, o addirittura costumi medievali. Indicazioni per l’uso: coinvolgere, incuriosire e quando è cotto a puntino mostrare illustrazioni contenenti tette, le possibilità di guadagnare un nuovo lettore saliranno al 92,3%.

L’amico fedele

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Amico sincero e lettore proattivo, spesso parente o amico d’infanzia, vi legge perché vi vuol bene, anche se il genere non è particolarmente di suo gusto. Prodigo di feedback, vi offrirà un’interazione ricca di consigli preziosi, spesso e volentieri vi sosterrà e vi pubblicizzerà. E’ il lettore migliore che vi possa capitare; tenetevelo caro come un gioiello, ma attenzione a non consumarlo.

L’amico ignoto

E’ più o meno come l’amico fedele, con l’unica differenza che non avete la minima idea di chi diavolo sia costui. Siete sicuri di averlo già visto, e più di una volta, lui vi conosce e vi chiama per nome, vi ha comprato, vi ha letto, magari vi ha perfino recensito, ha la copertina del vostro libro tatuata sullo scroto… se solo riusciste a ricordare il suo nome!!! Siate gentili al massimo e assecondate fino in fondo questa imbarazzante situazione cercando di porre sottili domande che vi aiutino a ricordare chi sia questa persona, che decisamente merita di meglio di quanto abbiano da offrire i vostri neuroni difettosi.

Il fanboy sapientone

Osservato anche nella sua forma femminile di fangirl (meno accademica ma infinitamente più scocciante), il fanboy è fissato con una e una sola cosa e riconduce a quella ogni singolo prodotto di intrattenimento in cui si imbatte. La sua ossessione lo porta a spiegarti come il suo mito sia stato demolito da questo o quell’adattamento filmico/a fumetti, inoltre non sarà soddisfatto finché non avrà disquisito in ogni dettaglio questa o quella particolare svolta della trama. Tu vorresti dirgli che minchia te ne sbatte se lui è ancora arrabbiato perché Peter Jackson non ha messo Tom Bombadil nel film del Signore degli Anelli, ma ormai stai già pensando da un pezzo a quando ti scade l’assicurazione della macchina. Tra i fanboy più comuni troviamo i fissati di Tolkien (i più cavillosi), di Harry Potter (i più spendaccioni) e, in grande ascesa, quelli del Trono di Spade (che si sentono un po’ i “fichi del bigonzo” e si lamentano solo quando non vedono tette o squartamenti in una puntata). La fangirl di sottospecie manga di solito ha il pallino dei termini giapponesi, che pronuncia con impeccabile accento nipponico, e GUAI A TE se sbagli un nome del suo manga preferito, ti correggerà e ti costringerà a ripeterlo finché non lo avrai detto in modo perfetto. Questa sottospecie spesso muta geneticamente in cosplayer (vedi sotto) non appena avverte l’approssimarsi della maturità sessuale. L’unico modo di contenere questi soggetti e magari guadagnarci qualcosa è convincerli che il tuo libro è una sorta di fanfiction del loro capolavoro preferito; in tal caso lo compreranno solo per poterlo andare a criticare con i loro amici.

La cosplayer entusiasta

Sorgente: Anicoma Diary

Femmina tra i 13 e i 20+ anni, mai farsela scappare. Sotto la superficie di frivola ragazza manga si nasconde un’agguerrita consumatrice che sa perfettamente quello che vuole, che si tratti del gingillo di Harry Potter o dell’ultima novità nipponica. La cosplayer di solito ha interessi molto specifici e se si avvicina al vostro stand siete già a pochi passi dal traguardo. Istruzioni per l’uso: rompete il ghiaccio facendole i complimenti per il costume, di solito si tratta di complimenti meritati. Se non capite da cosa è vestita, tanto meglio: farvelo spiegare vi aiuterà a entrare in confidenza. Se vi va bene è pure gnocca.

La coppietta

Ma che carini ❤ Camminano appaiati, si presentano insieme, parlano in sincrono e rispondono all’unisono. Spesso uno è più interessato dell’altro, ma l’ammmoreh vince tutto e quel che piace a uno finisce per piacere a tutti e due. Compreranno il più delle volte, lasciandovi una patina di attaccaticcio sui denti tipo caramella mou e una strana voglia di ascoltare le canzoni di Cristina d’Avena.

L’autore concorrente

Comprerà il tuo romanzo solamente per saggiare la concorrenza. Il più delle volte lo aggiungerà alla propria collezione di libri simili senza leggerlo, perché in realtà è concentrato sul proprio lavoro e gli interessa solo vedere come è confezionato il tuo e con chi hai pubblicato. Non di rado proporrà uno scambio di copie, personalmente consiglio di accettare perché è sempre bene guardarsi intorno e poi chissà, potreste scoprire effettivamente un collega di talento. L’autore concorrente può essere animato da invidia o semplicemente da un sano senso di competizione mista a curiosità, o addirittura a cameratismo. Se non si sente in competizione diretta con voi ci sono buone possibilità di farselo amico ottenendo un nuovo contatto interessante con cui scambiare consigli, esperienze e opportunità lavorative. Meglio farlo, dato che si tende a rincontrarli alle fiere, aumentando così la possibilità di piacevoli rimpatriate a sorpresa.

L’aspirante scrittore (frustrato)

E’ quello che comprerà il tuo libro unicamente perché anche lui (molto più spesso, lei) ha un romanzo nel cassetto e sogna di pubblicarlo; c’è da capirlo, in fondo siamo in molti ad esserci passati. Quasi sempre si tratta di un paranormal romance con angeli o vampiri o angeli che si innamorano di vampiri mentre trombano con lupi mannari e protagoniste femminili identiche a loro che svengono al primo contatto col bonazzo di turno. L’aspirante scrittore, giovane, smarrito e talvolta purtroppo anche supponente, in realtà cerca solo il suo posto in un mercato che non conosce e si interessa di chi pubblica perché vorrebbe fare qualcosa di simile. Spesso cerca consiglio, o non si rende conto di averne bisogno, ma il più delle volte compra un libro perché dietro la copertina ci vede il suo manoscritto; ad avere maggiori possibilità di pubblicare sono quelli realmente interessati ai suggerimenti su come proporsi in modo professionale. Non scoraggiateli, ma riconduceteli delicatamente coi piedi per terra spiegandogli che Licia Troisi è un caso su un milione, e ricordate che tutti meritano una chance: chissà, dietro quella quindicenne rinsecchita piena di piercing potrebbe nascondersi la scrittrice di successo di domani. Visto che comunque vi hanno fatto la gentilezza di comprare il vostro libro, ricambiate la cortesia consigliando loro di evitare ogni forma di editoria a pagamento; e per l’amor di Dio non fatevi raccontare la trama del loro primo romanzo, o dovrete trattenervi dal dargli un secondo consiglio… quello di iscriversi a odontoiatria!

La teenager emozionata

Stadio embrionale della scrittrice frustrata e della fangirl che solo in rari e fortunati casi si sviluppa nella gnocca acculturata (vedi sotto), si tratta di una ragazza tra i dodici e i quindici anni che vi vede come un modello per il solo fatto di essere uno scrittore e osa sottoporre i propri lavori giovanili alla vostra augusta attenzione. Primo: non trattatela male, non se lo merita. Anche perché se poi vi sviene davanti allo stand non è bello. Secondo: quando vi sottoporrà il suo primo fumetto (una mangata disegnata coi piedi) o il suo primo soggetto (una fanfiction di Twilight ed Harry Potter in salsa manga) abbiate pazienza ed incoraggiatela, trattandola quasi da professionista. Merita il vostro rispetto anche solo per il fatto di avere avuto il fegato di presentarsi, poco importa se non è ancora buona niente, nessuno lo è a quell’età, quel che conta è il gesto. Crescerà, e magari crescerà bene se ricorderà l’incontro con voi come un momento positivo della sua vita. Quasi certamente, purtroppo, non comprerà niente, perché non ha capito che siete lì per lavorare e non per assecondare i suoi voli di fantasia, ma vi rimarrà comunque la soddisfazione di aver aiutato una giovane mente a trovare la propria strada nei momenti in cui ripenserete a quanto vi è costato affittare lo stand.

La gnocca acculturata

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Bella, intelligente e dice sempre sì; quasi non ci credete che si è fermata proprio al vostro stand, si sarà sbagliata, il concorso per Miss Italia era al padiglione accanto. Mantenete il sangue freddo mentre le sue mani vellutate scorrono le pagine del vostro libro e sforzatevi di guardarla negli occhi, HO DETTO NEGLI OCCHI brutti animali! Lo so, è dura, ma se la vostra lingua smette per un attimo di penzolare e la usate per comporre frasi, scoprirete sicuramente una persona meravigliosa che non solo vi comprerà, ma vi leggerà, vi recensirà e probabilmente vi seguirà pure, ripresentandosi all’uscita del vostro prossimo libro… col fidanzato, che come minimo scrive per la Mondadori, disegna Marvel o ha una ditta edile a Segrate (MI).

Il cafonaccio

Quello che di fèntasi proprio non ne capisce niente, e tuttavia pretende di fare lo spiritoso. Con battute come “Ma che robb’è? Assomiglia quel film dove devono accidere all’Anello?” Di provenienza trasversale ma tipicamente incontrato nelle aree rurali e suburbane, il cafonaccio, essendo buzzurro oltre che ignorante, si permetterà di fare apprezzamenti critici anche sulla tua pubblicazione, esprimendosi sulla qualità della copertina, lamentandosi dell’eccessivo numero di pagine, del prezzo, interrogandoti su quante copie hai venduto (e se sono troppo poche, cioè meno di centomila, ti dirà che hai venduto niente) e poi ti chiederà di scrivere un racconto per lui o di disegnare un ritratto di suo figlio; ovviamente gratis. D’altronde, tu sei un creativo, quindi mica lavori come lui che c’ha la fabbrichetta, in fiera ci vieni per respirare l’aria buona. Informarsi su dove lavora, quindi consigliargli caldamente di tornarci prima rimandarcelo a calci nel sedere.

Il marmocchio esagitato

Un’esperienza che va dalla simpatica distrazione alla pestilenziale seccatura, il bambino con famiglia al seguito è, quasi sempre, tutto tempo perso. Si agita ed emette suoni striduli come un robot cinese caricato a molla quando vede colori e riproduzioni di armi ma naturalmente non ha concezione di leggere un libro, vuole solo smanettare con il materiale esposto; liberatorio momento di gioco (per lui) che vi lascerà uno stand devastato. Voi sarete gentili e lo intratterrete per compiacere i genitori sperando che essi si mettano una mano sul cuore e vi ricompensino per il disturbo comprando una copia, ma potete anche scordarvelo… i genitori sono invece un’appendice soggiogata e in combutta con la loro stessa prole, infatti vi distrarranno mentre essa vi mette a soqquadro lo stand accuratamente allestito, tenendovi inchiodati con argomenti futili anche per una mezz’ora, dopodiché se ne andranno senza prendere nemmeno un volantino e lasciandovi tutto da rimettere a posto. Triste ma inevitabile sorte; purtroppo l’infanticidio è punito per legge, e dato che non hanno ancora inventato un repellente per mocciosi, siate pazienti e imparate a sorbirveli. Se non vi disturbano gli strilli e il disordine, alcuni bimbi possono anche rivelarsi piuttosto simpatici, come ad esempio…

Il fanciullo illuminato

Orgoglio e speranza del genere umano, ogni mille anni giunge ai vostri lidi un giovane lettore che si dimostra assai più maturo della sua età e sa quello che vuole meglio dei suoi stessi genitori, che spesso e volentieri, invece di comprargli un bel libro (il vostro) si dimostrano gretti e avidi negandogli il sano piacere della lettura. Spendete una lacrimuccia per il triste fato di questa creatura incompresa e se proprio vi sta simpatico, regalategli una copia: vi sentirete come Aladdin che offre il pane ai due mocciosi dopo essere sfuggito alle guardie.

L’insegnante saccente

Sicuramente tra i clienti più irritanti che vi possano capitare, l’insegnante saccente è un maestro/a delle elementari o delle medie appassionato di libri o fumetti che si sente un’autorità in materia quando in realtà non ne capisce assolutamente niente. All’inizio sembrerà sinceramente interessato alla vostra proposta, ma dopo qualche attimo inizierà a parlare soltanto di se stesso e non vi si staccherà per almeno mezz’ora, piantandosi davanti allo stand e costringendo qualsiasi altro potenziale cliente a fare il giro largo. Quasi sempre ha in tasca o nella borsetta qualche copia stampata in casa di un suo impresentabile fumetto che ha spedito più o meno a tutti tra il Burundi e l’indocina. Dopo avervi ammorbato coi fatti suoi per interminabili minuti se ne andrà senza aver comprato neanche una spilletta, ma contento di avervi lasciato una copia del suo libercolo, che doveva farvi pagare, certo, ma vi ha generosamente elargito gratis.

Il genitore premuroso

Cliente adorabile, il genitore premuroso è un padre o una madre di famiglia di mezz’età che individua nel vostro libro un bel regalo da fare al figlio. “Adorabile” perché non fa casino, chiede informazioni precise, è cortese e compra quasi sempre. In realtà non sa assolutamente cosa sta comprando, quella roba lui/lei non la legge, ma ha la sensazione che piacerà a suo figlio/a, voi naturalmente ve lo augurate a vostra volta. Assecondateli, siate gentili e ne uscirete entrambi soddisfatti.

Varianti: Nella variante più diffusa il genitore premuroso viene incontrato con prole al seguito, prole a cui intende regalare il vostro libro, anche se i loro impunitissimi marmocchi gli dicono in faccia (davanti a voi) che non gliene può fregare di meno e vogliono solo andare a giocare a Yu-Gi-Oh all’area games. In quel caso l’acquisto verrà deciso da quanto il genitore saprà imporsi sul bambino… di solito quindi, siete fregati in partenza.

Capita più raramente, quando si ottiene un 20 naturale al tiro di dado, di incontrare una versione in miniatura di questa creatura, il “figlio premuroso”. La meccanica è esattamente la stessa ma le sue premure sono rivolte a un genitore o a un fratello/sorella che attendono impazienti il vostro romanzo in dono. Stesso modus operandi, punti esperienza doppi.

L’indeciso

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Anche detto cliente-boomerang. Passa, butta un occhio, va, torna, prende un volantino, si allontana, ripassa, chiede cos’è, controlla se ha i soldi, vede che non gli bastano, sparisce per un’altra ora o due e infine torna per comprare. Lasciatelo fare e non forzatelo in alcun modo, è la sua danza di corteggiamento: la natura seguirà il suo corso.

Il perentorio

L’esatto opposto dell’indeciso, l’acquirente perentorio si è già risolto a comprare una copia del vostro libro e Dio gli è testimone: nulla gli impedirà di ottenerla. Marcia sicuro fino al vostro cubicolo, sguardo basso ed espressione concentrata; non sorride, non si presenta e non saluta, semplicemente apre il portafogli e vi porge i soldi, indicando la copia del libro che vuole senza chiedere nulla. Non vuole sentire nemmeno voi, perciò dategliela e basta senza azzardarvi ad aprir bocca e nessuno si farà male. Svanirà prima ancora che possiate fargli la dedica e voi non saprete mai chi era o se il libro gli è piaciuto; parco nelle parole e nei sentimenti, misteriosa e sfuggente creatura fieristica di cui nessuno conosce i segreti.

Il vecchio maniaco

Categoria che rientra a pieno titolo tra le mie preferite. Maschio ultracinquantenne, è un cliente semplice e diretto: gli piace la passera, e spenderà volentieri su qualsiasi copertina, stampa o commissione che contenga una succulenta percentuale di femmineo pelo. Non mandatelo mai via scontento, tornerà a trovarvi e sarete felici di rincontrarvi per parlare di zozzerie e cantare canzoni da osteria.

Quello “del mestiere”

Alle fiere, può capitare di essere avvicinati da operatori professionali che lavorano nel campo dell’editoria: trattasi solitamente di librai, editori, giornalisti, o sottospecie più esotiche tipo blogger, agenti letterari, traduttori e creatori di contenuti multimediali. Vi proporranno collaborazioni di vario genere: può trattarsi di presentazioni, recensioni, interviste, o meglio di tutti, pubblicare qualcosa con loro. Questi individui vanno SEMPRE trattati con i guanti. Ricordate che non è tutto oro quel che luccica e che la metà di queste proposte si riveleranno fregature o condurranno a un nulla di fatto, ma altrettanto facilmente può trattarsi di un colpo di fortuna che potrebbe anche portare a una svolta nella vostra carriera; può darsi che abbiate incontrato qualcuno sinceramente interessato a portarvi avanti perché pensa che valiate, ma potrebbe anche trattarsi di incompetenti o approfittatori. Applicate la regola del pesce; se vi puzza, tenetelo cortesemente a distanza e prendete tempo, se invece ha l’occhietto vispo, cioè avanza proposte interessanti e concrete, offritegli la vostra massima disponibilità. Non aspettatevi mari e monti, ma può darsi che ne ricaviate delle importanti soddisfazioni.

L’editore a pagamento

Questo infido usuraio attacca sempre i soggetti che ritiene più deboli, cioè gli esordienti e gli autori autoprodotti, offrendosi di pubblicare i loro lavori in cambio di sommette che poi si rivelano esorbitanti. Si presenta sempre in una veste che gli conferisce credibilità, come editor di “Cormorano Editrice” o del progetto “Laboratorio giovani di talento” o qualcosa di simile con un nome innocuo. In realtà il suo unico scopo è divorare il vostro portafogli con il miraggio ingannevole del successo letterario e lasciarvi con un mucchio di sogni infranti quando vi sarete resi conto di essere stati ingannati. Non dategli questa possibilità: dite “no, grazie”, e passate parola ai vostri colleghi di cacciarlo a pedate nell’istante in cui gli striscia davanti.

Il critico letterario della domenica

Pico

“Pico De Paperis” da mercatino rionale, è specializzato nel tendere imboscate durante le conferenze. Il critico, tipicamente un professore di lettere in pensione o un plurilaureato dal sesso confuso, ti tempesterà pubblicamente di domande che sembrano fatte apposta per metterti a disagio, chiedendoti di enucleare in conferenza stampa i parallelismi tra la tua opera e gli scritti presocratici o il filone umanistico di Dostoevskij. Domande che ti farebbero venir voglia di tirargli una microfonata in fronte anche durante un esame universitario. In realtà, il suo unico scopo è mettersi in mostra, non gli interessa minimamente la vostra opera, ciò che vuole è soltanto ricordare al mondo che esiste facendo sfoggio della sua cultura, e per riuscirci deve far apparire ignoranti voi. A meno che non siate in grado di sfidarlo sul suo stesso terreno, cercate di dribblare e parlate di ciò che sapete. Le battute sono il modo migliore per accattivarsi le simpatie del pubblico e mettere in ridicolo questo irritante personaggio.

Lo stalker telematico

Figuro dalla dubbia reputazione che vi importunerà prevalentemente via internet proponendovi servizi a pagamento, come editing o recensioni da pubblicare sul suo blog, anche in modo molto insistente. Si tratta di nient’altro che cialtroni e pataccari da terminare con pregiudizio estremo. Ignorateli, o meglio ancora declinate gentilmente le prestazioni da loro offerte; se insistono, mandateli a quel paese senza tanti complimenti, dopodiché bloccate i loro messaggi per toglierveli dai piedi.

Il parente in visita

A parte il piacere della visita, ogni volta che un parente lontano giunge al vostro stand, andate tranquilli: state per rimetterci dei soldi. Vuoi la copia gratis, vuoi il disegnino per il pupo, vuoi la stampa regalata, non c’è via di fuga: far pagare un parente è brutto, perciò vi sentirete in obbligo di regalargli qualcosa. La consolazione è che si tratta di visite occasionali; ricordate con gioia il fatto di averlo incontrato e dimenticate di averci rimesso, perlomeno avete fatto bella figura!

L’Anormale

Raro ma pericoloso, è il tipo di creatura più inquietante che ci sia; si aggira per le fiere in cerca di vittime, predando sugli autori ingenui che lo scambiano per un comune cliente. Si dice che questo essere sia stato creato da un dio della malasorte al solo scopo di rovinarvi la giornata. Varie sono le forme che può assumere così come le sue modalità di azione. L’Anormale si presenta al vostro stand sempre quando meno ve l’aspettate, di botto, senza annunciare il suo arrivo. Quando vi rendete conto che si tratta di uno di loro è già troppo tardi: ormai siete fregati! Potete solo pregare che qualcos’altro attiri la sua attenzione e vada a rompere l’anima da un’altra parte. Riconoscere un Anormale è compito tutt’altro che facile: vivono tra noi e si mescolano tra la folla in virtù della loro apparenza ordinaria. La loro caratteristica principale è quella di formulare richieste folli e insensate, come chiedervi il numero di combattimenti per capitolo o di scrivergli un libro di 900 pagine sulle avventure della loro tartarughina indonesiana credendo che poi ne verrà tratto un kolossal dalla Paramount. La cosa che rende pericolose queste aberrazioni è che sono molto sicure di sé e assolutamente persuase che quello che vogliono sia normale, nella loro lucida follia sono inoltre convinte che il fatto di comprare qualcosa ti renda istantaneamente loro amico per la vita, perciò potrebbero continuare a molestarti via internet per mesi come i demoni di Paranormal Activity. Se siete tentati di uscire dallo stand e spaccargli le gengive a sediate, trattenetevi dal farlo, l’Anormale se provocato diventa più insidioso e dopo una ritirata strategica potrebbe iniziare un’opera logorante di stalking parlando male di voi e lasciando in giro recensioni negative. Siate invece cortesi, sopportate e fatevi chiamare al telefono da qualcuno in modo da avere una scusa per svicolare, se lasciato ad attendere vanamente l’Anormale si stancherà e proseguirà nella sua ricerca di vittime da tormentare. Se riuscite a disfarvene, approntate un piano di emergenza in caso torni più tardi, come chiedere al vostro compagno di stand di spezzarvi una gamba. Pregate di non rincontrarlo e per l’amor di Dio non dategli il vostro numero di telefono, o farete meglio a cavarvi il cuore con un coltello e cercare di nascondervi all’inferno.

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7 risposte a I lettori fèntasi

  1. Lorenzo Valente ha detto:

    Io rientro nell’anormale XD
    A parte gli scherzi, non lo so 😦

  2. profG ha detto:

    Kaiser! Povero me! A parte l’editore, io rientro in TUTTE queste categorie!

  3. Claudia ha detto:

    La parte sui bambini mi ha fatta morire! xD

  4. Antonio Lanzetta ha detto:

    Oh Dio, lo stalker telematico…muahahah!

    Io rientro nella categoria del Nerd Impertinente, però 🙂

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