Teleportali

“Così sarebbe quello lo ‘Stargate’?” (Peter)

I teleportali sono delle “porte” magiche usate dai Solar che consentono di teletrasportarsi istantaneamente da un luogo all’altro. Ogni monastero importante dispone di una sala dei teleportali. I varchi sono tutti collegati tra loro e formano una vera e propria rete con punti di accesso sparsi in tutto il continente euriano.


Storia dei Teleportali

Nonostante i Solar li usino da millenni, l’origine dei portali rimane tuttora misteriosa. La rete infatti è preesistente alla fondazione dell’ordine e alla stessa civiltà umana. Alcuni ritengono che i portali siano stati costruiti migliaia di anni fa da una potente razza ormai dimenticata, che potrebbe essere addirittura antecedente agli elfi shyit o alla ancor più remota era dei draghi. I Solar, dunque, non li hanno inventati né sanno come costruirne di nuovi, li hanno solo riscoperti e hanno imparato a utilizzarli senza però mai arrivare a scoprire i principi alla base del loro funzionamento.

Il primo a imbrigliare questo mezzo di trasporto fu Myr Soleardente, il fondatore dei Solar, che scoprì una sala in rovina sotto un terreno di proprietà della sua famiglia, nelle campagne appena fuori dall’antica Solen. Myr compì questa scoperta in gioventù, ma fu solo molti anni più tardi che fece ritorno al sito e lo studiò a fondo, arrivando a capire che si trattava solamente di uno tra tanti simili disseminati in tutto il continente ancora da scoprire. Intuendo il potenziale di questo ritrovamento, Myr vi edificò sopra il monastero dei Soliardenti e riuscì in seguito a riattivare il portale per accedere ad alcune destinazioni. Secondo fonti storiche incerte, Myr era letteralmente ossessionato dal comprendere i teleportali e passava molte ore nei sotterranei a studiarli, al punto che, sembra, sparì nel nulla proprio durante uno dei suoi esperimenti.

Se si lascia da parte il mistero storico che circonda la sorte di Myr, la scoperta e il restauro dei teleportali si rivelò per i Solar un’eredità tanto duratura quanto preziosa. I monasteri che vennero edificati nei secoli successivi furono costruiti intenzionalmente sopra questi siti, così da consentire lo spostamento rapido di truppe e messaggi da un monastero all’altro e quindi, da una provincia dell’Impero all’altra. Questa infrastruttura fornì ai Solar un vantaggio tattico che si rivelò determinante per l’affermazione dell’ordine come forza di difesa principale dell’Euras. Se i Solar sono quello che sono oggi, in buona parte lo devono proprio alla capacità di spostarsi velocemente grazie ai portali.

L’esistenza di questa tecnologia fu custodita gelosamente dall’ordine per secoli. Solo in tempi relativamente moderni la sua esistenza è stata svelata alle autorità imperiali affinché potessero farne uso nei momenti di bisogno. Nella recente guerra contro Greyven, ad esempio, i teleportali sono stati usati per inviare aiuti alla popolazione da Solenor a Deras Lamantir.

Funzionamento

Accedere alla rete dei teleportali richiede tre cose: disporre di una fonte di energia abbastanza potente da innescare la formazione del varco dal punto di origine, conoscere le coordinate del portale di destinazione, e possedere delle credenziali valide in caso si intenda raggiungere delle aree protette, come i monasteri.

Quando un portale si apre, si forma una sorta di pozza acquosa trasparente che lascia intravedere il luogo di destinazione dall’altra parte. Attraversare un portale da’ la strana sensazione di trovarsi in due posti contemporaneamente.

Un collegamento attivo tra due punti blocca i portali su quelle coordinate, impedendo loro di effettuare una connessione con un altro luogo o di accettare varchi in entrata. Una volta aperto, comunque, il passaggio consente di viaggiare in entrambi i sensi senza rischi, anche se due viaggiatori entrano contemporaneamente in entrambi i punti d’accesso.

Una volta disattivato un portale, il sistema ha bisogno di un raffreddamento di cinque minuti prima di poter essere utilizzato di nuovo.

Attivazione

Quando si parla del funzionamento dei portali, la prima cosa che molti dimenticano è che non possono aprirsi in qualsiasi luogo, ma soltanto in quelli dove esiste una struttura preesistente in grado di generarli. Trattandosi di una tecnologia estremamente antica e per molti aspetti sconosciuta, la maggior parte di queste strutture non è più funzionante, essendo stata danneggiata dal tempo, dalle intemperie o dall’attività umana. La rete attualmente usata dai Solar ha quindi molti punti ciechi rispetto al numero di portali che la caratterizzavano in origine. Ciononostante, permette ancora di raggiungere quasi tutte le provincie dell’Impero e anche vari luoghi al di fuori di esso.

Ogni punto di accesso alla rete è associato a delle specifiche coordinate codificate in una sequenza di rune, che presumibilmente appartenevano al linguaggio dei costruttori. Ciascun portale funzionante può interfacciarsi con un altro “chiamandolo” attraverso l’inserimento delle sue coordinate, in un processo che ricorda molto una telefonata.

Interfacce

Un portale però può essere usato come punto di entrata soltanto se dispone di un’interfaccia, ovvero di una consolle su cui digitare le coordinate e di un alloggiamento in cui inserire una fonte di energia. Aprire un portale ne richiede molta, pertanto come “batterie” si utilizzano i ciondoli delle Sacre Armature o dei Cristalli Quadian piuttosto costosi che dopo un certo numero di utilizzi si scaricano e vanno sostituiti. Questo ha spinto i Solar a limitare l’uso dei portali solo ai casi di reale necessità. Se un portale funzionante non dispone più di un’interfaccia, invece, non può chiamare ma può ancora ricevere, dunque può essere usato soltanto come punto di uscita partendo da altre coordinate.

Nel caso l’interfaccia originale di un portale sia andata perduta, è possibile installarne una sostitutiva per chiamare un monastero con una sala portali meglio attrezzata e richiedere l’apertura da remoto su quelle coordinate. Il dispositivo di composizione invierà un segnale attraverso la rete che verrà ricevuto dal pannello di controllo del sito di destinazione, allertando l’operatore di turno che c’è una richiesta di attivazione remota. Questo, purtroppo, crea un ovvio problema di sicurezza. Per rimediare, il Talashar ha messo a punto delle interfacce di composizione camuffate da rocce o alberi, così da consentire ai viaggiatori di spostarsi senza destare sospetti e da impedire che persone non autorizzate interferiscano col sistema. Interfacce sostitutive sono state installate dai Solar in molti luoghi dove esistono dei teleportali che ne erano rimasti privi.

Se un portale non dispone di un’interfaccia originale né di un dispositivo di chiamata, o non ha una fonte di energia, non può essere aperto a comando dal punto in cui si trova né inviare richieste di apertura remote. In caso di missioni in tali aree, i Solar stabiliscono degli orari precisi in cui il portale viene attivato da remoto per consentire il passaggio di truppe e nuovi ordini, ad esempio con un intervallo di 4 ore. Agli agenti che devono fare rientro invece vengono assegnati dei rendez-vous prima della partenza.

Archi d’ingresso e di uscita

Spesso i portali si formano all’interno di un caratteristico arco di pietra istoriato di rune e scanalature che si illumina quando viene data energia al sistema. Questo induce tutti quanti a credere che siano gli archi stessi a generare i passaggi, tuttavia si tratta di un malinteso. Alcuni portali, infatti, si aprono a mezz’aria senza che ci sia una struttura fisica a supporto. Gli archi dunque non generano i passaggi di per sé, sono semplicemente dei comodi punti di accesso che svolgono la funzione di “fissare” con precisione l’apertura del varco alle loro coordinate. A sostegno di questa ipotesi, si è constatato che i portali privi di strutture ad arco tendono a essere meno stabili e non compaiono sempre con totale precisione nello stesso punto. Quindi, a generare il varco non è la struttura esterna, ma un macchinario che si trova sottoterra e proietta l’entrata del varco in superficie. Se il generatore non è visibile, è solo perché di solito si trova sepolto molto in profondità nel terreno.

Credenziali

Per accedere ai portali protetti come quelli all’interno dei monasteri è necessario inviare assieme alla richiesta di apertura un codice che confermi l’identità della persona che richiede di effettuare il passaggio. I dispositivi di chiamata consentono di inserire, dopo aver digitato le coordinate del teleportale di destinazione, anche le credenziali del chiamante. Se queste credenziali non vengono inviate correttamente, la procedura standard vuole che la richiesta venga ignorata.

La rete dei portali ha un’unica importante vulnerabilità: nel caso il chiamante disponga di un’interfaccia completa e cerchi di ottenere un accesso non autorizzato a un luogo protetto, il varco in entrata non può essere bloccato prima dell’apertura. In tal caso l’operatore dirama un allarme immediato segnalando a tutto il monastero una violazione della sicurezza. La sala dei portali viene sigillata e si attivano dei sistemi di protezione meccanizzati per respingere eventuali invasori, inoltre gli ingressi vengono presidiati in forze.

Lista dei teleportali conosciuti

Monasteri Solar e altre roccaforti dotate di teleportale entro le mura o nelle vicinanze

  • Solenor
  • Nerys
  • Valora
  • Stervia
  • Basilia
  • Nuova Aeon
  • Algadon
  • Tawacaran
  • La Spina
  • Krumstrang (Nygdrasil)

Altri teleportali

  • Candral, a circa 10 km dal villaggio
  • Deras Lamantir, nei boschi fuori dalla città, a circa mezza giornata di viaggio a cavallo
  • Southgard, a tre giorni di viaggio a cavallo
  • Northgard, a due giorni di viaggio a cavallo
  • Artigli di Xagash, a circa un giorno di viaggio a piedi da Vraag (Greyven)