Solenor

Collocazione geografica: Euras, Undar settentrionale
Dimensioni: Metropoli (ca. 1.800.000 abitanti)
Personaggi di rilievo: Drago Assopito, Samir, Maris, Nomad, Lilian, Kai, Gabos

Solenor è la capitale dell’Impero dell’Euras. E’ anche chiamata la “Città Immortale” per la sua capacità di risorgere dalle proprie ceneri più grande e splendida di prima, infatti nei secoli è stata più volte ricostruita, ogni volta ampliandosi e fortificandosi. Ha dato i natali a molti personaggi di enorme rilevanza storica, tra cui si annoverano Myr Soleardente, fondatore dei Solar, e Adamantis, il primo Grande Maestro della leggenda.

E’ sia la sede del potere temporale che di quello spirituale, vi dimorano infatti sia l’Imperatore che il Sommo Sacerdote di Helios; inoltre i Solar hanno qui la loro sede centrale in un imponente monastero che funziona come una città nella città.

Per molti versi, Solenor è considerata come l’autentica incarnazione dell’Impero, dei suoi valori fondanti, della sua cultura e della sua storia. Non si può realmente parlare dell’Impero senza parlare di Solenor.

Storia

Non ci si lasci ingannare dalla sua storia millenaria: la Solenor attuale non è affatto quella fondata dagli antenati degli euriani moderni, essa nasce infatti da un insediamento sorto attorno al primo monastero Solar, dopo l’abbandono del centro urbano più antico.

In origine, la città si chiamava semplicemente Solen e sorgeva sui Colli d’Oro, ovvero le colline a sud della Solenor attuale. Questo borgo, fondato in epoca repubblicana a partire da un antico insediamento risalente all’età del bronzo, era molto più modesto e fu raso al suolo durante la prima Guerra dei Sette Occhi all’incirca nel 20 D.A., quando gli xaeloth lo invasero e massacrarono gran parte della popolazione. Dopo che i Grandi Maestri originali ebbero scacciato il nemico, i sopravvissuti trovarono rifugio tra le mura del monastero dei Soliardenti, edificato nella pianura coltivata ai piedi della città antica. Le rovine di Solen, ancora visibili (e visitabili) oggi, vennero abbandonate mentre i rifugiati provenienti da tutta la regione si raccoglievano ai piedi del monastero in cerca di protezione. Col tempo quindi attorno al monastero sorse una nuova città, Solenor, che nello scintar allora corrente significava “figlia di Solen, nata da Solen”. E’ questo il motivo per cui il monastero dei Solar sorge al centro esatto della città.

Urbanistica

Se la si guarda sotto il profilo urbanistico, è facile dedurre in che modo Solenor sia cresciuta nelle sue diverse fasi storiche.

La città si sviluppa su un’area grossomodo circolare di circa 15 km di diametro, il cui centro è occupato dal monastero Solar, che coi suoi quasi 3 km quadrati di superficie e i suoi 60 metri di altezza giganteggia sui palazzi del centro, architetture rese possibili unicamente dai poteri dei radianti che hanno contribuito alla sua costruzione. Il senso di imponenza della fortezza è incrementato dai palazzi storici che sorgono oltre la cinta di mura; il centro città è popolato da edifici piccoli e disposti in maniera disordinata, con viuzze strette e irregolari. Questa parte della città è nata dall’insediamento sorto attorno al monastero durante la guerra, quindi qui lo sviluppo urbanistico non è stato per nulla pianificato; come se non bastasse, il monastero originale, che era molto più piccolo, nel 190 d.A. fu gravemente danneggiato da un terremoto e ricostruito fagocitando (e bonificando) il territorio della baraccopoli del dopoguerra. Questo eliminò gli edifici fatiscenti incentivando la rinascita del centro storico. Successivamente, a partire dal 300 d.A., la città conobbe una nuova fase di espansione che vide man mano la costruzione di nuovi quartieri residenziali. La dimora dell’Imperatore, Palazzo Vandimion, fu completata nel 344 d.A., seguita nel 362 dalla Santa Sede; entrambe ristrutturate e ampliate varie volte nei secoli successivi.

I quartieri di lusso dalle architetture moderne e slanciate, nonché l’attuale cinta di mura si formarono in epoca più recente, a partire dall’anno 1.500. Ma l’espansione di Solenor come metropoli moderna e multiculturale era troppo irrefrenabile per restare confinata e così altre costruzioni sono sorte all’esterno, ricreando, su più larga scala, quello che era successo ai primordi della fondazione della città.

A metà del XXV secolo, Solenor conta quasi due milioni di abitanti con una popolazione proveniente da ogni angolo dell’impero, in costante crescita.

Architettura

Entrando a Solenor si è subito colpiti da una sensazione su tutte: quella di essere piccoli. I quartieri moderni della città offrono uno spettacolo di rara bellezza, con abbondanza di monumenti e biancheggianti monasteri per ogni confessione religiosa. La città vanta una particolare abbondanza di luoghi di culto, per questo è continuamente oggetto di pellegrinaggi. La meta preferita, però, resta sempre la Santa Sede, con le iconiche Cupole Gemelle e la Cuspide Celeste. Citando direttamente da Darkwing vol. 2 – L’Armata degli Scheletri:

“Le sedi pubbliche più importanti spiccavano in maniera inequivocabile. Kai gli indicò da lontano Palazzo Vandimion, dimora dell’imperatore, una reggia rinascimentale d’ineguagliata bellezza che troneggiava tra lussureggianti giardini rialzati. Poi la grande Basilica di San Thoras, ove risiedeva la Santa Sede. La cattedrale centrale culminava con due mezze cupole allungate e concave, la cui forma ricordava due vele triangolari gonfiate dal vento, che si fronteggiavano dalla parte interna; erano le famose Cupole Gemelle, simboli dei due aspetti di Helios: Albion il Misericordioso, e Lethar il Leone Guerriero, stando a quanto Peter aveva appreso dal Toran. Ciascuna, valutò, sembrava grande più o meno quanto la cupola di San Pietro in Roma, di cui ricordava bene l’imponenza, malgrado l’avesse vista di persona solo una volta quando era ragazzino. Nel mezzo si ergeva la Cuspide Celeste ornata di stelle argentee, sulla cui cima svettava uno stupefacente sole toriano ricoperto d’oro che risplendeva di luce propria.”

La pietra con cui è edificata la maggior parte della città è marmo di Balestria, rinomato per contenere una piccola quantità di polvere d’oro. Questo fa sì che, quando sono illuminati dal sole, gli edifici emanino un distintivo bagliore di bianco dorato.

La città ha vari punti di ingresso, con strade a quattro corsie, sia in entrata che in uscita, distinte per i pedoni e per cavalli e carrozze. L’Impero dimostra anche qui tutta la sua efficienza, riciclando lo stallatico che si accumula nelle corsie dedicate ai quadrupedi per concimare i campi.

Le mura che attualmente circondano la città costituiscono una delle sue opere architettoniche più impressionanti: “Alte oltre cinquanta metri e spesse quindici, o almeno così affermava Kai, da seicento anni proteggevano Solenor da qualsiasi esercito nemico che avesse avuto l’ardire di venire a infrangersi sulla loro solida roccia. Per chilometri e chilometri cingevano l’area urbana con le loro merlature, tutto intorno, intervallate da possenti catapulte, fiere torri di guardia imbandierate e mastodontici portali di accesso nei punti cardinali.”.

A partire dall’edificazione di questa cinta di mura nel XIX secolo, Solenor non è mai stata espugnata, ma anche se lo fosse una seconda cinta di mura protegge il monastero Solar formando un anello di 3 km di diametro al centro della città, in cui gli abitanti si possono rifugiare in caso di invasione.

Per ulteriori informazioni rimandiamo i lettori alla scheda sul monastero Solar di Solenor, di prossima pubblicazione.


Taccuino dell’autore

Solenor è la capitale dell’Euras: una città magnifica, sede del potere e della fede toriana, che nella mia fantasia rievoca i fasti della Roma imperiale. Allo stesso tempo però è anche una metropoli moderna e cosmopolita, che accoglie al suo interno genti di molti luoghi diversi e confessioni diverse. La religione è la pietra miliare su cui la città è costruita e volevo che risultasse in qualche modo il suo aspetto più asfissiante, rinfacciato fino alla noia. Non a caso Tom fa una battuta emblematica al riguardo ne “L’Armata degli Scheletri”: “Ma la gente di qui non si stanca mai di pregare? Sarà l’ottava San Qualcosa che superiamo…”

Proprio così, Tom. Solenor è la sede dei papi e degli imperatori, un posto dove gli unici a non sentirsi i benvenuti sono quelli che un dio non ce l’hanno. Resta comunque un luogo bellissimo da visitare. Volevo che le sue architetture mescolassero il moderno e l’antico, infatti si passa dalle imponenti costruzioni dei quartieri moderni alle viuzze del centro per finire ai sobborghi esterni dove lo splendore dei templi e dei palazzi reali lascia il posto al degrado. Per impreziosirla ulteriormente, quasi a sottolineare la sua ricchezza, ho inventato questo particolare marmo ricco di polvere d’oro con cui sono edificati molti palazzi, che la fanno risaltare alla luce del sole come uno scrigno d’avorio e d’oro. E’ quindi la città della luce, dell’energia positiva. Ma ha anche i suoi lati oscuri.