Goblin

Il filosofo Viridial chiamava i goblin “la Peste Verde”.

Queste piccole, perfide creature sono, in effetti, quanto di più vicino esista a una pestilenza. La loro capacità di invadere un territorio e contaminarlo con tutta la corruzione che li accompagna ha dell’incredibile.

Le prime tracce note di goblinoidi risalgono alle Guerre Divine, suggerendo che questa specie tragga le sue origini da mutazioni magiche, probabilmente causate da uno degli Alxar. Sebbene sia risaputo che derivino dagli orcheschi, i goblinoidi si sono affermati come una specie del tutto separata nel corso degli ultimi diecimila anni per una serie di profonde differenze.

Sono piccoli, tra i 70 cm e 1,20 m, con una grande varietà di tipi fisici che vanno dal rachitico al grasso al massiccio. Nonostante la piccola statura, possiedono una forza fisica che si avvicina a quella di un essere umano, in alcuni casi anche superiore. Il loro sistema immunitario è fortissimo, come dimostrato dalla loro resistenza alle malattie e dalla capacità di ingerire alimenti deteriorati (carne in decomposizione, larve di insetti, acqua contaminata) che ucciderebbero la maggior parte degli esseri umani. I goblin tendono addirittura a preferire il cibo guasto rispetto a quello sano, trovandolo più di loro gusto – probabilmente un adattamento dettato dalla loro natura di spazzini. Anche la loro resistenza al dolore fisico è notevole. I loro occhi sono in grado di vedere nel buio quasi totale, inoltre sono veloci e agili ad arrampicarsi.

La caratteristica che li rende una vera minaccia, però, è il loro rapidissimo tasso di riproduzione. Una femmina goblin in salute è in grado di generare due volte l’anno, partorendo dagli uno ai sei piccoli (di solito tre o quattro per parto) che diventano adulti in appena cinque anni; le femmine sono in grado di generare già a quattro. Peggio ancora, se un gruppo diventa troppo monosessuale, alcuni goblin cambiano spontaneamente sesso per riuscire a moltiplicarsi.

Nei clan goblin, le femmine sono considerate alla stregua di animali da riproduzione, proprietà prima del padre, poi di chiunque voglia comprarle o affittarle per concepire o semplicemente per uno sfogo momentaneo. Se un goblin si stanca di una delle sue compagne può darla via e prenderne un’altra, comprandola o rapendola. Le femmine non danno importanza alla propria condizione sociale, l’unica cosa per cui abbiano un minimo di interesse è avere figli da compagni forti e che regalino loro dei beni in cambio delle prestazioni che offrono. Non esiste nulla che assomigli al corteggiamento o al matrimonio, né la procreazione forma una vera famiglia. Il concetto stesso di “affetto” è difficile da capire per un goblin, per non parlare di quello di moralità. Gli unici legami di sangue che rivestano una qualche importanza sono quelli tra padri e figli, ma anche qui si tratta di un rapporto più affine a quello tra proprietario e bene materiale piuttosto che di tipo genitoriale.

Nessuno conosce esattamente l’estensione naturale della vita di un goblin, dato che muoiono quasi sempre di morte violenta, ma si ritiene che sia intorno ai 50 anni. In questo arco di vita una singola femmina goblin può arrivare a generare 350 discendenti. Ciò conduce a velocissimi aumenti nella popolazione di queste creature che, se lasciate a se stesse, creano in breve tempo orde di dimensioni preoccupanti. Se uniamo tutto ciò al fatto che i goblin sono incapaci di coltivare, costruire strutture complesse o acculturarsi, al loro artigianato rudimentale e alla loro economia elementare, è facile capire dove vadano a cercare le risorse di cui hanno bisogno per moltiplicarsi: dalle altre razze.

La proliferazione goblin in passato ha raggiunto proporzioni talmente allarmanti da costringere sia euriani che nani a delle vere e proprie crociate di sterminio verso questi esseri, che dalle loro tane sulle montagne minacciavano intere popolazioni. Perfino i turrok vi hanno preso parte, stringendo alleanze temporanee contro i loro nemici di sempre pur di porre un freno al pericolo di ritrovarsi sopraffatti. Nell’Euras sono stati sradicati dopo secoli di guerre e in Nygdrasil la loro popolazione è sotto controllo, ma ne rimangono milioni nelle Terre Grigie, dove si sono moltiplicati in maniera incontrollata.

La loro tendenza all’esplosione demografica ha contribuito a formare una mentalità brutale e opportunista. I goblin mangiano qualunque cosa: insetti, animali e persone… ma se il cibo scarseggia non esitano a ricorrere al cannibalismo, che in alcuni casi è praticato anche come forma di affermazione di potere.

Ogni colonia goblin di vaste dimensioni è governata da un unico re, che viene venerato come un dio – anche se i re goblin spesso si rivelano di breve durata, dato che vengono fatti fuori e rimpiazzati dagli aspiranti eredi al trono, di solito i suoi stessi figli. Celebre è il caso del clan Moglak, che cambiò sette re in un solo giorno, assassinati l’uno di seguito all’altro. Uccidere il proprio predecessore per salire al trono non è sanzionato nella società goblin, anzi, è considerato abbastanza naturale. Ai goblin non importa come un re salga al trono, basta che ci sia; questa presenza crea un senso di coesione tale nel loro io collettivo da trasformare un’orda disorganizzata in una vera minaccia. Se il re viene a mancare improvvisamente, la perdita li getta nel panico. E’ capitato più volte che orde di goblin di enormi dimensioni siano cadute nel caos e sconfitte semplicemente per l’uccisione del loro leader da parte del nemico; si tratta di una debolezza che è bene ricordare quando si ha a che fare con questi esseri.

I goblin vivono spesso in simbiosi con altre specie: i troll, ad esempio, che vengono da loro schiavizzati, e i ragni di caverna che queste creature allevano. I ragni costituiscono una parte importante del loro ecosistema in quanto i goblin hanno trovato il modo di impiegarli in vari modi: usano i loro bozzoli per conservare il cibo, quando non diventano cibo essi stessi; inoltre se ne servono come animali da compagnia, bestiame e bestie da guerra. Non è raro che nelle comunità goblin vivano anche dei lantash, sia blaat (ibridi goblin/ragni) che hokol (ibridi troll/ragni).

La spiritualità non è certamente il punto di forza di queste creature, ma molti goblin venerano Orkul, dio del massacro. Dopo l’ascesa di Vonatar, tuttavia, molti si sono convertiti al culto di Ravenous.

E’ possibile trattare con i goblin, ma è bene non aspettarsi nulla da loro, se non una coltellata nella pancia alla prima occasione. Anche se sufficientemente intelligenti, rimangono pur sempre creature incivili, dominate dai loro istinti crudeli, che non danno alcun valore alla vita. Tutto ciò che è di loro interesse diventa una preda potenziale. Possono essere costretti all’obbedienza con l’oro, la paura o l’inganno, ma la loro unica lealtà è verso se stessi.

I goblin sono spesso radianti del Fuoco o della Melma.