Malcom McKinley

Prima apparizione: Libro I – La Spada dai Sette Occhi
Alias conosciuti:
 Malcom ha usato altri nomi in passato, non si sa con certezza nemmeno se sia questo il suo vero nome (probabilmente no).
Razza: Umano
Età: 38 anni
Provenienza: Terrestre, apolide.
Parentele e relazioni: Non è noto se Malcom abbia famiglia, ma si finge il marito di Jasmine Shanis per aiutarla ad ottenere la tutela di Amanda Adams (nipote di Peter).

“Immancabilmente arriva il momento in cui il sipario cala, gli applausi svaniscono, e tu torni a essere quello che sei veramente.”

Storia

Malcom è un attore ingaggiato da Jasmine col compito di fingersi suo marito, una messinscena che inizia col solo scopo di farle ottenere la tutela legale di Amanda.

Libro I: Fin dal momento del suo arrivo in casa Shanis, Malcom si distingue per le sue qualità: è dotato di intelligenza e memoria fuori dal comune, inoltre è una persona di grande cultura, amante del teatro, della letteratura e della musica classica, nonché un imbattibile videogiocatore. Pian piano il suo fascino fa presa sulla famiglia inizialmente diffidente e l’uomo riesce ad accattivarsi le simpatie di Jasmine, arrivando man mano a conquistarsi anche quelle di Amanda.

Libro II: Malcom aiuta Jasmine a ottenere la tutela di Amanda, “sconfiggendo” con una recita magistrale l’assistente sociale Meredith Gibbons, che ostacolava i loro progetti. La frequentazione tra i due a quel punto sembra destinata a finire, ma in seguito a un incidente stradale Jasmine si prende cura di lui e da questa situazione inattesa sboccia una vera e propria relazione. Ciò che Jasmine crede di conoscere sul conto di Malcom, però, si rivela almeno in parte una facciata, un ruolo che l’uomo sta interpretando proprio come un attore interpreta un personaggio. Sotto le apparenze si nasconde un maniaco sessuale con un passato torbido e in fuga dalla legge, che cova un desiderio morboso nei confronti di Amanda. Inoltre Malcom tiene nascosto a tutti di essere affetto da un tumore al cervello che è forse l’origine della sua super intelligenza, ma gli causa anche dolori atroci e limita fortemente le sue aspettative di vita future.

Libro III: A Malcom non resta dunque che scegliere come trascorrere il poco tempo che gli resta. Nelle settimane successive l’uomo tenta di vivere in modo rispettabile, adattandosi al ruolo di compagno di Jasmine e padre putativo di Amanda, continuando a nascondere la sua malattia e le sue tendenze di predatore sessuale. Nonostante tutto si è affezionato sinceramente a quella famiglia e vorrebbe passare serenamente i suoi ultimi giorni con loro come una persona normale. Tramite un giro di pedofili gli vengono perfino offerti dei soldi in cambio di materiale pedopornografico sui due figli di Jasmine, soldi che potrebbe usare per curarsi, ma Malcom taglia i ponti con questi contatti loschi e tenta di recitare fino in fondo il suo ultimo ruolo di padre e marito. Non riesce però a soffocare il desiderio che prova verso la giovane e ribelle Amanda, così la convince a posare per un servizio fotografico nella vecchia casa in cui viveva con Peter, allettandola con l’idea di diventare una modella e aiutare Jasmine che si trova in difficoltà economiche dopo il disastroso incidente col Prometheus. Titubante ma desiderosa di dimostrarsi un’adulta, Amanda accetta; per lei si rivela un’esperienza divertente e gratificante fin quando Malcom non la obbliga a indossare un costume da bagno e a posare per una serie di foto sempre più spinte. Di fronte al suo rifiuto di andare oltre, Malcom perde la testa e cerca di violentarla, ma Jasmine, che nel frattempo ha scoperto tutto, arriva appena in tempo per salvarla. Colto sul fatto, Malcom viene cacciato via e poco dopo ha un’emorragia cerebrale causata dal suo tumore, che è giunto ormai allo stadio terminale. Viene ricoverato in ospedale e muore poco dopo, lasciando dietro di sé una famiglia a pezzi, sconvolta dalle sue azioni. L’unica a dimostrare interesse per la sua sorte alla fine è proprio Amanda, che arriva troppo tardi per salutarlo, ma raccoglie la sua supplica di perdono.


Taccuino dell’autore

Malcom è certamente uno dei personaggi più intricati e controversi della saga di Darkwing. Molto misterioso (al punto che non è mai stato disegnato) e per certi versi irrisolto fino alla fine, diversi lettori mi hanno chiesto di saperne di più sul suo conto, e in che modo le sue vicende si inseriscano nel filone fantasy portato avanti dalle avventure di Peter e compagnia in un mondo parallelo. Alcuni sono arrivati a immaginarlo come un viaggiatore cosmico o un simile di Lidia. In realtà una connessione c’è, ma è meno ovvia.

Il legame che esiste tra la vicenda di Malcom e il filone fantasy della storia non è tanto di natura narrativa quanto di natura tematica; ovvero, si tratta sì di una vicenda che non ha attinenza diretta con gli eventi di Corown e si richiude un po’ in se stessa, ma se la guardiamo invece dal punto di vista dei temi affrontati, il senso di questo “story arc” nell’economia della saga diventa molto più chiaro. Malcom ha un mostro dentro di sé; è qualcosa di diverso da Peter che viene posseduto dalla Spada, o da Sindel che si tramuta in un demone, ma è comunque un mostro. Per nasconderlo porta una maschera, che nella storia è simboleggiata dal suo ruolo di attore e dalla maschera di teatro con cui gioca nel finale de L’Armata degli Scheletri. Malcom cerca di conviverci, dilaniato dal conflitto tra i suoi istinti più oscuri e i suoi sentimenti più alti. Vorrebbe essere una brava persona ma alla fine non ci riesce e soccombe. In questo senso il suo conflitto di base è lo stesso che vivono Peter, Kai, Vonatar, Lidia, Sindel e molti altri personaggi principali della serie. Ciascuno di loro è costretto a convivere con una doppia natura dentro di sé e a trovare le proprie risposte. Alcuni scelgono la luce, altri le tenebre, altri ancora camminano in bilico sulla sottile linea che li divide.

Questi due estremi si incarnano perfettamente in Malcom, una figura che forse proprio per la sua natura teatrale rappresenta meglio di qualunque altra la dicotomia tra l’uomo e i mostri che popolano il suo animo. Alcuni lo hanno scartato semplicemente come il delinquente di turno messo lì per animare le vicende di Jasmine e Amanda, ma Malcom è molto di più: è un cattivo che vorrebbe essere migliore ma non è capace di vincere se stesso, un personaggio tragicomico; un pagliaccio, appunto, che come nell’opera teatrale di Leoncavallo mostra a tutti un volto sorridente quando dentro piange lacrime amare. La sua metamorfosi raggiunge l’apice quando Jasmine lo sorprende mentre tenta di violentare Amanda e quando lui alza le mani di fronte alla sua pistola gli cadono le braghe, come nel numero di un clown, ma in un contesto ben più drammatico. Non so voi, ma quando penso a Malcom, più che odiarlo mi si spezza il cuore.