Nomad

Prima apparizione: Libro III – La Freccia d’Oro
Vero nome: Robert Stryde
Razza:
Umano
Età:
64 anni
Provenienza:
Viene da un villaggio di campagna della provincia di Nimeria
Parentele e relazioni:
Sandra e Tim (moglie e figlio), entrambi deceduti.
Organizzazioni:
 Solar
Scuola e rango: Grande Maestro della Sacra Scuola dell’Aria
Maestri: Karachi Piumalampo

Storia

Nomad era il precedente Grande Maestro della Sacra Scuola dell’Aria. Dopo aver dato un contributo determinante contro l’Armata degli Scheletri a Thella, cade per mano di Sindel durante la battaglia di Deras Lamantir lasciando un vuoto incolmabile tra i Solar e nel cuore dei suoi amici più cari, tra cui la sua allieva Lilian.

Origini: Nomad, al secolo Robert Stryde, trascorre la propria giovinezza nelle campagne profonde della provincia di Nimeria, con un padre ubriacone e frustrato che lo fa crescere nello svilimento, al punto che il bambino viene su credendo di non valere nulla come individuo. Questa triste infanzia lo perseguiterà anche da adulto e lo spingerà a sua volta nel tunnel dell’alcolismo. Da ragazzo frequenta un breve tirocinio presso i Solar, ma viene tolto prematuramente dall’addestramento per lavorare nei campi e questo gli impedirà per molto tempo di comprendere i suoi poteri di radiante dell’Aria. Robert diventa quindi un bracciante frustrato e ubriacone come suo padre. Sposa una donna di umili origini di nome Sandra da cui ha un figlio, Tim, ai quali però non riesce a dare sufficienti attenzioni, pur amandoli, per colpa del vizio del bere. Una serie di errori (risse, investimenti sbagliati) lo portano a indebitarsi, così gli Stryde perdono la casa e a sono costretti a traslocare in un’altra città. Durante il viaggio, complice l’ebbrezza, una discussione con la moglie fa perdere a Robert il controllo della carrozza, causando un incidente in cui muoiono sia Sandra che Tim, mentre lui si salva volando per puro istinto. Questa tragedia fa sprofondare completamente Robert nella disperazione trasformandolo in un miserabile vagabondo alcolizzato, finché un giorno non incontra casualmente il maestro Karachi di Nerys che intuisce il suo vero potenziale e gli da’ per la prima volta il soprannome di Nomad. Con la scusa di farsi scortare in una missione, Karachi riesce a far breccia nell’animo tormentato di Robert, e nel momento in cui un innocente si trova in pericolo questi trova la forza di fare appello ai suoi poteri e di reagire. Dopo questa avventura Robert capisce che ha l’occasione di dare una svolta alla sua vita ed entra nei Solar sotto la tutela del suo amico e mentore, finendo col tempo per raggiungere il titolo di Grande Maestro di Solenor.

La Freccia d’Oro & Dal Tramonto all’Alba: Citato inizialmente ne L’Armata degli Scheletri, Nomad fa la sua prima vera apparizione soltanto ne La Freccia d’Oro durante una tesa riunione di tutti i Grandi Maestri (scopriremo in seguito che a lui va il merito di aver salvato Lyse mesi prima da una caduta che l’avrebbe uccisa). Subito dopo si reca con Gabos a Thella per riconquistare il monastero assediato dal generale dell’Armata degli Scheletri Bohrs. Qui si scontra a più riprese col drago Fazoul e contemporaneamente è costretto a riflettere sia sul proprio passato che sul futuro dei suoi due allievi, Lilian e Jadir, tra cui si è creata un’accesa disputa. Si avvicina anche a un Novizio di nome Pyp, che gli ricorda molto suo figlio Tim. Durante la battaglia di Thella partecipa a un’azione coordinata della Scuola dell’Aria, mettendo fuori combattimento con uno spettacolare attacco tutti i Necromex di Bohrs. Tuttavia le sue coraggiose gesta non riescono a impedire la morte del piccolo Pyp, disgrazia da cui Nomad verrà profondamente toccato. Questa tragedia, tuttavia, lo aiuterà a fare pace con il ricordo della sua famiglia.

Dopo aver dato un contributo decisivo nella battaglia di Thella, Nomad viene convocato a Deras Lamantir assieme a Lilian, dove porta con sé Dawn e un plotone dei migliori guerrieri della Scuola dell’Aria. Viene scelto inizialmente da Drago Assopito per scoccare la Freccia d’Oro, ma non avrà la possibilità di compiere questa missione. Purtroppo i duri scontri sostenuti lo hanno indebolito, e Sindel ne approfitta per coglierlo di sorpresa, infliggendogli una ferita mortale. Nomad viene trovato da Lidia quando ormai è già in fin di vita. Il Grande Maestro le consegna la Freccia d’Oro e l’Arco dell’Aria prima di spirare. In seguito viene celebrato un solenne funerale in suo onore.

Su richiesta di Drago Assopito, Nomad viene sostituito nell’incarico di Grande Maestro dall’aviano colibrì Karachi, suo maestro e precedente sovrano dell’Aria, fino all’elezione del suo vero successore.

Personalità

Nomad è un uomo diretto e sincero, noto per la sua spontaneità che lo rende uno dei più “umani” tra i Grandi Maestri. E’ un tipo molto alla mano e non si fa problemi a dire le cose in faccia alle persone. Ha un ottimo rapporto con la sua allieva Lilian che considera quasi al pari di una figlia, arrivando perfino a proteggerla un po’ troppo; invece si fida poco dell’altro suo allievo Jadir, che è molto spregiudicato e mira apertamente a soppiantarlo come Grande Maestro.

Nomad in passato ha sofferto di una grave dipendenza dall’alcol che gli ha fatto perdere la sua famiglia in un incidente da lui stesso causato. Questo gli ha lasciato dentro dei terribili sensi di colpa che dopo l’incontro con Karachi lo hanno spronato a riscattarsi diventando un guerriero valoroso. Tuttavia, col passare del tempo, Nomad ha iniziato ad avvertire anche un declino delle sue facoltà legato all’età e prima di cadere in battaglia si era risolto ad abdicare, sentendosi ormai inadeguato al ruolo di Grande Maestro.  In un certo senso è la sua mano a guidare Lidia nella battaglia di Deras Lamantir dicendole di credere in se stessa. La sua tragica morte ha lasciato un vuoto nel cuore di tutti coloro che lo conoscevano a testimonianza dell’affetto da cui era circondato.

Capacità e poteri

Nomad era in grado di volare a una velocità che infrange la barriera del suono, di lanciare fulmini dal massiccio potenziale elettrico e di alterare le condizioni atmosferiche in una zona grande come una piccola città. Tra le molte tecniche che praticava, il Raiden e il Taglio del Vento erano tra le più potenti. Un’altra tecnica davvero straordinaria che ha usato contro Fazoul è il Passo del Fulmine, che gli consentiva di portare attacchi a una velocità vicina a quella della luce.


Taccuino dell’autore

Nomad è un personaggio che mi ispira simpatia – e anche po’ di pena – perché nei libri è piuttosto sfortunato: purtroppo muore prima che si riesca veramente a conoscerlo. Ne La Freccia d’Oro avrei voluto concedergli più spazio ma non è stato possibile, per questo ho deciso di dedicargli un DLC che lo definisce più a fondo. Di lui mi piace molto la sua umanità, il fatto che sia imperfetto e fallibile come e più di chiunque altro, e nonostante questo viene sempre accostato all’immagine di un angelo, avvolgendolo in un’aura di santità che crea un contrasto stridente con la sua storia di ex alcolizzato.

Per i suoi tratti somatici ci siamo rifatti all’attore Iain Glen che in Game of Thrones interpreta l’altrettanto sfigato (ma sexy) Ser Jorah Mormont. Buon sangue non mente.