Wyrm delle profondità

Prima apparizione: Libro II – L’Armata degli Scheletri
Categoria: Bestie

I wyrm delle profondità sono dei colossali vermi carnivori diffusi nelle terre selvagge, particolarmente nei terreni paludosi e desertici. La loro lunghezza va dai tre metri delle specie pigmee ai venti e oltre di quelle colossali. Non hanno occhi, e la loro bocca è dotata di sei strutture mandibolari per trattenere le prede. Il colore più frequente è grigio chiaro ma ne esistono varietà vivacemente colorate. Alcuni sono in grado di sputare acido, fuoco o ghiaccio.

Queste creature tipicamente abitano nel sottosuolo e passano lunghi periodi in letargo, ma occasionalmente si svegliano e risalgono in superficie in cerca di cibo. Sono incredibilmente possenti, in grado perfino di spaccare la roccia, e riescono a divorare praticamente qualunque cosa.

I wyrm sono stati creati dagli xaeloth durante la Guerra dei Sette Occhi a partire da una specie di vermi del tutto innocua. Non possono essere ammaestrati per via della loro intelligenza elementare, tuttavia possono essere controllati con la magia per servire come guardiani o guerrieri. La pelle e il guscio coriaceo dei wyrm più anziani sono ottimi materiali per realizzare armature organiche resistenti al calore e agli acidi.

Ciclo Vitale dei Wyrm

Tratto da “Creature delle Terre Grigie”, autore sconosciuto.

Alcuni considerano i wyrm incarnazioni viventi dello “spirito della terra”. Non si può negare che queste bestie siano una vera forza della natura. Per via della loro ferocia, alcuni li definiscono anche “vermi drago”.

La prima cosa da sapere sui wyrm è che vivono a lungo e non smettono mai di crescere, pertanto l’età di un esemplare si può dedurre dalle sue dimensioni. I più antichi possono arrivare a ottocento anni e a oltre duecento metri di lunghezza. Si dice che sotto gli Artigli di Xagash, al confine tra le Terre Grigie e lo Sherazade, viva il Grande Bianco, un esemplare millenario che avrebbe raggiunto una lunghezza di trecento metri.

Queste creature attraversano dei lunghi cicli di letargo in cui si ibernano nelle profondità del sottosuolo, intervallati da brevi periodi di attività durante i quali riemergono in superficie per nutrirsi e cambiare pelle. Questi cicli hanno una durata di sette anni, ma con l’avanzare dell’età dell’esemplare possono protrarsi anche per dieci o vent’anni. Nelle zone infestate, gli abitanti tengono il conto degli anni di letargo ed evacuano nei periodi di attività, dato che un wyrm affamato può fare danni enormi ingoiando bestiame e persone, fino a cancellare interi villaggi. I loro escrementi costituiscono un fertilizzante formidabile per i campi, sempre che dopo il passaggio di una di queste bestie si abbia ancora un campo da coltivare.

All’incirca ogni cinquant’anni, i wyrm giovani vanno in estro ed emergono dalle profondità della terra per cercare un compagno. Questo ciclo si ripete fino al raggiungimento dei cinquecento anni di età, ma gli esemplari più anziani, per evitare di consumare troppe energie nell’accoppiamento, diventano ermafroditi e iniziano a riprodursi da soli. Quando ciò accade, il colorito del wyrm cambia, passando dal grigio scuro al bianco. Tali esemplari sono chiamati “wyrm reali”. Sul loro conto si sa poco, a parte che hanno la capacità di sottomettere i loro simili più giovani.

Dopo l’accoppiamento, il maschio resta a proteggere la femmina incinta finché non depone le uova, dopodiché deve sbrigarsi a cambiare aria dato che la femmina, che in questa fase diventa considerevolmente più forte di lui, lo mangerà per recuperare le forze se le resta intorno più del necessario. Sono stati registrati casi in cui i maschi addirittura si sono sacrificati volontariamente per nutrire con i loro corpi la compagna e la loro prole.

I wyrm depongono le uova in un nido sotterraneo, preferibilmente nelle vicinanze di giacimenti di cristalli quadian, le cui emanazioni contribuiscono ad alimentare la crescita delle larve – di qui la similitudine con i draghi. Una femmina può deporre fino a duemila uova, e una volta completato il nido, resterà a proteggerlo fino alla schiusa. Ogni uovo è grande più o meno come un melone, color rosso rubino e contiene una larva lunga cinquanta centimetri o giù di lì.

Le larve sono assolutamente voraci e attaccano qualunque essere vivente capiti loro a tiro. Se non trovano cibo in abbondanza non esiteranno a divorare i loro fratelli più deboli per saziare il loro inesauribile appetito. La prima fonte di nutrimento a volte diventa la stessa madre, se questa indugia troppo a lungo nel nido dopo la schiusa.

Terminata questa fase di cannibalismo infantile, in cui il numero delle larve si è ridotto a un centesimo di quello iniziale, l’esistenza dei wyrm diventa solitaria. I giovani sopravvissuti si disperdono per conquistare un proprio territorio di caccia e creano ciascuno una tana nel sottosuolo in cui trascorreranno la maggior parte della propria vita in stato semi-letargico. Ad ogni risveglio, dopo essersi nutrito, il wyrm crescerà di qualche metro effettuando una muta.

I wyrm hanno pochi punti deboli. Sono incredibilmente forti, in grado di aprirsi la strada nella roccia viva. La maggior parte degli acidi non li scalfisce e tollerano bene le alte temperature, ma sono sensibili al freddo estremo e all’elettricità. La loro vista è rudimentale; il loro sistema di navigazione si basa sul percepire le vibrazioni del terreno, quindi restare immobili o muoversi lentamente è l’unico modo per non farsi individuare. La loro pelle è così coriacea che la maggior parte delle lame di ferro si spezza quando la colpisce. Diventa morbida solo nelle ore successive al completamento di una muta, che per un wyrm è il momento di massima vulnerabilità. Si sa, inoltre, che gli infrasuoni hanno su queste creature un effetto ipnotico, anche se di breve durata. Non a caso si ritiene che il maschio in estro emetta degli infrasuoni prima dell’accoppiamento per calmare la femmina.

Se si deve abbattere un wyrm, il momento migliore per farlo è durante il letargo, quando la creatura è inerme. Meglio evitare di provarci nei periodi di attività e sopratutto, MAI avvicinarli durante il ciclo riproduttivo, in cui la loro aggressività è al massimo. Quando sono soggetti alle scariche ormonali dell’estro, le femmine diventano capaci addirittura di sputare lava liquida grazie alla formazione di uno speciale stomaco in cui sciolgono le rocce e i metalli che ingurgitano. Se provare a uccidere un wyrm adulto è un terribile rischio, attaccarne uno che difende le sue uova è praticamente un suicidio!