Boharrim

I boharrim sono una razza antropomorfa frutto dell’unione tra nani e una specie primitiva di cinghiali giganti.

Un boharrim adulto è alto tra i 1,80 e i 2,20 metri; dotati di corporatura massiccia, di una muscolatura densa e di uno spesso strato di grasso sottocutaneo che fa loro da armatura naturale, questi umanoidi sono in grado di sopportare una gran quantità di danni prima di crollare. Sono contraddistinti dalla capacità di entrare in uno stato di furia animale quando attaccano, durante il quale la loro soglia del dolore si abbassa enormemente.

Il loro aspetto selvatico non tragga però in inganno, i boharrim possono essere molto astuti. La loro indole pragmatica l’hanno ereditata dai nani, con cui condividono una cultura fatta di forti legami di sangue e obblighi inviolabili. Anche la ricerca della vendetta è parte inscindibile della cultura di questo popolo.

Contrariamente ai nani, che sono dei grandi costruttori, i boharrim come razza tendono a essere caotici, invasivi e distruttivi, e questo li pone certamente in svantaggio rispetto alle razze capaci di maggiore organizzazione – oltre che, ovviamente, in conflitto diretto.

I boharrim hanno avuto origine tra l’Euras e Nygdrasil, tuttavia sono stati scacciati dai territori dell’impero generazioni fa da un’alleanza di elfi e wolfkahn numanar proprio per la loro tendenza a invadere gli spazi altrui. Molti clan hanno trovato rifugio nelle Terre Grigie dove convivono in un precario equilibrio con mousekad, orchi grigi e greylander umani. Con il loro veloce tasso di riproduzione riescono a far fronte alla competizione con razze più organizzate. Se non fosse per i conflitti con i loro vicini che mantengono il loro numero limitato, i boharrim sarebbero in grado di sopraffare le Terre Grigie in poco più di un secolo.

Il generale dell’Armata degli Scheletri di nome Bohrs è considerato uno dei principali leader dei boharrim delle Terre Grigie. Stringendo un’alleanza con Vonatar ha orientato la sua gente verso il culto di Exus, piuttosto che verso quello di Shanna Unumaan da loro tradizionalmente abbracciato.