Samir

Prima apparizione: Libro II – L’Armata degli Scheletri
Razza:
 Umano (avalanco), radiante del Fuoco
Età:
 24
Provenienza:
 Nato nella Terra degli Elementi; residente a Solenor
Parentele e relazioni: Maris (sorella maggiore)
Organizzazioni: Solar
Scuola e rango: Grande Maestro della Sacra Scuola del Fuoco
Maestri: Kai (addestramento di base), Yltwen (tecniche avanzate)
Pronuncia del nome: Sàmir (con l’accento sulla “a”, non Samìr)

“Una singola vita. A che serve tutto questo potere, se non riusciamo nemmeno a salvare una singola vita?”

Storia

Samir occupa il trono della Sacra Scuola del Fuoco di Solenor. Giunto al monastero durante l’adolescenza assieme a sua sorella Maris, si è affermato rapidamente tra i Solar grazie al suo straordinario talento. Assieme ai suoi compagni difende l’Euras da qualsiasi minaccia.

Libro II: Appena prima dell’invasione di Greyven, Samir viene inviato da Drago Assopito nelle Terre Grigie per indagare sulla distruzione dell’avamposto di Southgard. Qui il giovane Grande Maestro scopre che Vonatar si sta preparando ad attaccare l’Euras, ma prima di poter riferire la notizia rimane coinvolto in uno scontro con una tribù di goblin e, nel tentativo di salvare un soldato ferito, per poco non muore a sua volta. In questa occasione si scontra con Galik, il re dei goblin, ma non riesce a finirlo. Ridotto in fin di vita, torna a Solenor grazie a un teleportale, dove viene curato da Zabet.

Libro III: Dopo un recupero durato mesi Samir torna in azione e scorta un convoglio di rifornimenti a Deras Lamantir, senza sapere che a bordo si sono nascosti Lyse e Tom. La carovana cade in un’imboscata di soldati di Greyven e Samir è costretto alla fuga, ma riesce a portare con sé solo Tom. Durante la ritirata incrocia Peter, disperso da mesi, e lo convince a consegnarsi ai Solar. Di lì a poco, però, i due vengono raggiunti da Kai che intende arrestare Peter; ne nasce una discussione tra i due Solar che finisce in rissa, svelando il risentimento che cova da tempo tra loro – in seguito, comunque, si riavvicinano.

Il giorno dopo, Samir si distingue nella battaglia per la riconquista del teleportale di Deras Lamantir, durante la quale abbatte numerosi berserker con l’aiuto di Kai. Infine, nel corso dell’assedio alla città, partecipa a una missione in coppia con Lilian per distruggere un congegno nemico che impedisce ai Solar di comunicare telepaticamente sul campo. In tale occasione è costretto ad andare contro ogni sua convinzione causando la morte di un bambino innocente che veniva utilizzato dai Necrofori come motore del macchinario. Il contraccolpo psicologico per lui è molto pesante e lo porta a comprendere che a volte è necessario affrontare sacrifici dolorosi per vincere una battaglia. Purtroppo, non è che l’inizio delle sue tribolazioni: mentre si sta ancora riprendendo riceve la notizia che sua sorella Maris è scomparsa senza lasciar tracce durante la battaglia di Stervia, e nel bel mezzo della celebrazione in onore dei caduti viene perfino tratto in arresto dalle Lame Lucenti con l’accusa di infanticidio per gli eventi occorsi a Deras Lamantir, un gesto oltraggioso che provoca tra i Solar un autentico scandalo. Al momento Samir è detenuto dalle Lame Lucenti e la sua sorte rimane incerta.

Personalità

Se esiste un uomo nato con la vocazione del Solar, quello è senz’altro Samir. Incarna in pieno il desiderio di giustizia che contraddistingue i Solar, infatti non sopporta le prepotenze e quando assiste ad azioni malvagie o vede gente in pericolo gli risulta quasi impossibile trattenersi dall’intervenire. Ha una personalità impetuosa, anche se con la maturità ha imparato almeno in parte a dominare questo aspetto. Il suo carattere sincero e altruista lo porta a battersi strenuamente per gli altri; vorrebbe sempre poter salvare tutti anche nelle situazioni più disperate e questo gli rende arduo compiere scelte che possano portare al sacrificio di qualcun altro. Da ragazzo arrivava spesso a ignorare gli ordini pur di obbedire ai suoi principi e questo ha lasciato dell’attrito tra lui e il suo primo maestro Kai, che lo vede ancora come un immaturo incapace di seguire le regole. Kai non è l’unico a contestarlo, infatti alcuni ritengono che, a dispetto del suo indiscusso valore, Samir sia poco adatto a ricoprire la carica di Grande Maestro per via della sua giovane età e del suo carattere impulsivo. Anche se come leader non possiede la lucidità di pensiero di sua sorella Maris, Samir resta comunque un guerriero formidabile che preferirebbe tagliarsi un braccio piuttosto che abbandonare un compagno, e questo lo rende molto popolare tra i suoi confratelli. Un grande affetto lo lega a sua sorella, per la quale darebbe la vita senza esitare.

In passato Samir è stato innamorato di una donna più grande di lui: Yltwen, la precedente Grande Maestra del Fuoco, ovvero colei che lo ha addestrato. Si è trattato purtroppo di un amore non corrisposto e infelice anche per via del carattere aspro di Yltwen, che non poteva concedere spazio ai sentimenti di quello che all’epoca era soltanto un ragazzo.

Origini

Samir proviene da una penisola del Ramadorn del nord chiamata Terra degli Elementi. E’ avalanco di nascita, un popolo che nell’Euras è considerato barbaro. Non è ancora noto come sia giunto nell’Euras. E’ stato allievo di Kai durante il noviziato, ma in tempi recenti lo ha superato in rango diventando Grande Maestro. A differenza di Maris, che è rimasta molto legata alle usanze della sua tribù di origine, Samir ha abbracciato lo stile di vita euriano e non da’ la stessa importanza alle tradizioni avalanche. Si sente invece affascinato dalla cultura sherazadiana e questo si rispecchia nel suo vestire in stile “arabo” quando è in abiti civili.

Capacità e poteri

Dotato di un talento eccezionale fin da ragazzino, Samir è uno dei Grandi Maestri più giovani ad aver conquistato questo titolo nella storia dei Solar, essendo divenuto sovrano della Scuola del Fuoco ad appena vent’anni, un’età in cui molti suoi coetanei sono a malapena Cavalieri. Le sue facoltà includono: capacità di sprigionare una forza fisica sovrumana, controllo delle fiamme, termovisione, immunità al calore e grande abilità nel combattimento corpo a corpo, inoltre ha un certo bagaglio di conoscenze mediche di primo soccorso, che gli sono state trasmesse senza dubito dalla sua amica Zabet. La sua forza e il calore che può sprigionare aumentano proporzionalmente all’ira che prova, ma deve stare attento a non esagerare, altrimenti rischia di causare danni al suo stesso corpo. Può assumere lo stato di ascensione elementale durante la quale si trasforma in un agglomerato di calore senziente.


Taccuino dell’autore

Samir è un personaggio che ultimamente ha assunto molta rilevanza. Mi piace perché incarna la figura del Solar più eroico, quello che crede con tutto se stesso in una causa semplice e autentica come la giustizia, il che lo rende senz’altro il più “cavalleresco” tra i suoi pari. Nonostante le buone intenzioni, Samir fallisce ripetutamente nel tentativo di salvare chiunque si trovi nei guai, il che lo conduce a sentirsi tormentato da un ingiusto senso di inadeguatezza. Per la sua indole lo vedo come una mia personale versione di Naruto, ma più realistico, infatti deve fare i conti con la dura realtà: perfino se si impegna al massimo, l’eroe può fallire.

Nei libri, Samir da’ voce al mio bisogno di credere nella giustizia, inoltre manda anche un altro messaggio ai lettori che ritengo molto importante: non sempre hai ragione solo perché sei appassionato, ribelle e testa calda, anche se queste qualità suscitano simpatia nella gente. A volte fare di testa propria produce serie conseguenze. Il momento chiave è quando ne La Freccia d’Oro Peter gli da’ in parte torto, nonostante Samir lo stesse difendendo a spada tratta dalle accuse di Kai, il quale continua a ripetere al suo confratello: “Guarda che non puoi sempre rifugiarti nel tuo ingenuo ottimismo e sperare nella provvidenza, prima o poi ci sbatti il muso”. Più avanti infatti Samir, proprio come lo stesso Kai, si trova di fronte a una scelta terribile: sacrificare un innocente o mettere a rischio le sorti di una battaglia. Il gesto a cui è costretto, oltre che drammatico, rappresenta prima di tutto un sofferto sacrificio personale, ovvero Samir in quel momento è costretto a tradire i valori in cui più crede (la giustizia, il suo desiderio di proteggere gli innocenti) per compiere la sua missione e salvare i suoi compagni. A renderlo interessante secondo me è proprio questa sua dolorosa crescita interiore. E’ un giovane idealista che cerca di bilanciare la propria nobiltà d’animo con le dure scelte che richiede la guerra.

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