Vonatar

Prima apparizione: Libro I – La Spada dai Sette Occhi
Razza: Umano (semivivo)
Età: sconosciuta
Provenienza: Vraag
Parentele e relazioni:
Ashadi e Sindel, entrambe mogli.
Organizzazioni:
Armata degli Scheletri

“Nekralëgh ti ashar.”

Vonatar è un potente necromante che abbraccia perdutamente la fede in Exus, il Dio Corvo che governa la morte. In nome di questo suo credo ha radunato nell’oscura fortezza di Vraag un imponente esercito allo scopo di conquistare l’Euras. Il suo obbiettivo dichiarato è “edificare il regno del Dio Corvo nel mondo terreno”, il che implica conquistare l’Euras per convertire i suoi abitanti al culto di Exus e sterminare tutti coloro che non credono, purificando così il mondo da chi non ha fede.

Storia

Libro I: Quando Vonatar fa la sua entrata in scena il suo piano di conquista è già in movimento, e il risveglio della Spada dai Sette Occhi è un imprevisto sgradito, poiché il ritorno di Xagash sarebbe un ostacolo ai progetti di Exus. Il necromante invia quindi la sua seguace Sindel sulle tracce di Peter con lo scopo di assassinarlo e sottrargli la Spada, ma in seguito al fallimento della xaeling decide di rimandare la questione e dedicarsi a stringere nuove alleanze per completare le sue armate.

Libro II: Dopo aver piegato al suo volere i più potenti capitribù delle Terre Grigie e averne fatto i suoi generali, Vonatar combina un incontro con Nashejrazam, il re dei draghi neri con cui Sindel ha avuto una relazione in passato. Lo stregone riesce a stringere con lui un’allenza e Nashejrazam gli concede l’uso della sua organizzazione, il Sole Oscuro, in cambio delle Armature di ethernium dei signori degli xaeloth che Vonatar ha recuperato quando si è insediato a Vraag.

Vonatar e SindelForte dei suoi nuovi alleati, Vonatar può finalmente lanciare un assalto senza precedenti all’impero e riesce a travolgere le difese che hanno tenuto gli abitanti delle Terre Grigie alla larga dalle fertili lande euriane per centinaia di anni. L’avamposto di Southgard viene raso al suolo e l’Armata degli Scheletri inizia a farsi strada nel territorio dell’impero sotto il comando del necromante e di Sindel. Candral è una delle prime città ad essere invase. Quando Peter viene a sapere dell’attacco torna precipitosamente al villaggio solo per trovarlo in fiamme, i suoi abitanti sterminati; mentre cerca di salvare Lyse si imbatte in Vonatar e i due hanno un violentissimo scontro. Pur avendo ridotto Peter quasi in fin di vita, Vonatar esce sostanzialmente sconfitto dal loro duello, e rimane scosso dall’esperienza entrando in una sorta di crisi mistica.

Libro III: Dopo la batosta battaglia con Peter Vonatar si chiude in se stesso e prega in solitudine per giorni, finché Sindel non riesce a scuoterlo dalla sua apatia e gli insegna a tirare di spada. Poco dopo i due, aiutati da Galem, recuperano da una sala segreta nella biblioteca del monastero di Candral l’Avak-Nohr, con il quale Vonatar spera di creare nuove potenti armi da guerra. Scoprono anche il laboratorio di Durin nel bosco, dove il nano lavorava a un prototipo di esoscheletro da combattimento, che diventa ben presto il ricettacolo dell’anima del Teraskar.

Dopo questi eventi Vonatar torna a Vraag per sbrigare alcune faccende legate all’amministrazione del regno, tra cui fare da giudice ad un concorso da lui stesso indetto per scegliere il nuovo inno nazionale di Greyven. In tale occasione incontra (o meglio, ri-incontra) Ashadi, una misteriosa cantante da cui si sente affascinato. I due lavorano assieme sull’inno per giorni e finiscono per intrecciare una relazione, suscitando la gelosia di Sindel. Mentre la xaeling torna al fronte covando la propria rabbia, Vonatar resta a Vraag per consolidare alcune alleanze e portare a termine l’unificazione del suo regno, ma anche per poter frequentare liberamente Ashadi. La situazione si protrae per alcuni mesi durante i quali Sindel assume il ruolo di generalessa suprema e Vonatar consolida la propria posizione come sovrano. In vista dell’attacco a Deras Lamantir, però, Vonatar decide di tornare a guidare personalmente il suo esercito e convoca entrambe le donne per proporre loro un matrimonio a tre. Questo suscita l’ira della xaeling che inizialmente rifiuta di assecondarlo; in seguito i due si rappacificano e danno inizio a un rapporto più autentico, che culmina di lì a poco col matrimonio che Vonatar auspicava. Ormai consacrato re di tutte le Terre Grigie e appoggiato dalle sue spose, Vonatar riparte per il fronte assieme a Sindel lasciando ad Ashadi l’amministrazione del suo regno.

Durante la battaglia di Deras Lamantir Vonatar fa sfoggio delle proprie forze e della sua abilità tattica, riuscendo a mettere i Solar alle strette. Sfiora la vittoria, che gli viene portata via per un soffio da Lidia, la quale riesce a colpirlo con la Freccia d’Oro. Il re cade sul campo di battaglia e viene trovato in agonia da Ragnar; questi invece di aiutarlo lo tradisce e gli da’ il colpo di grazia, per poi strappare l’Alxar dal suo cadavere senza vita. Fingendosi addolorato per la sua caduta, Ragnar riporta il corpo a Vraag, dove Vonatar viene pianto da Ashadi e da tutti i suoi sudditi. Ragnar fa poi gettare il corpo in un varco dimensionale che porta direttamente agli inferi per timore che Vonatar possa tornare in vita. Alcuni credono che abbia ragione a guardarsi le spalle…

Personalità

vonatar by ketty-web

Vonatar è contraddistinto da un estremo fervore religioso: a suo modo di vedere, tutti coloro che non hanno fede negli dei (e in particolare in Exus), meritano di morire. Questa filosofia perversa funge da giustificazione per ogni sua azione, non importa quanto terribile. Intende conquistare il potere, eppure, a dispetto della sua grande arroganza, le sue intenzioni sono oneste: odia infatti la mercificazione della fede, cioè il fatto che la gente creda negli dei solo per averne qualcosa in cambio. Dunque in lui esiste una purezza che lo contraddistingue nettamente da coloro che lo servono, Sindel in primis; l’unica che lo comprenda veramente è Ashadi, non a caso se ne innamora quasi a prima vista. Vonatar è, a modo suo, un idealista che è disposto a sacrificare chiunque e qualunque cosa, incluso se stesso, in nome del distorto nuovo mondo che vuole creare per il suo Signore.

Origini

Se le origini di Vonatar sono ancora in gran parte avvolte nel mistero, il volto dietro la sua maschera di scheletro è stato svelato e contrariamente a quanto molti credevano è quello di un giovane uomo di bell’aspetto, non di un demone o di un individuo sfigurato. Non si sa ancora, però, come e quando sia entrato in possesso dell’Alxar di Exus, fonte dei suoi poteri e della sua stessa vita, che custodisce all’interno del suo petto al posto del cuore. Sindel è stata la prima a servirlo e la considera la più utile tra i suoi seguaci, nonostante lei lo abbia tradito e deluso in diverse occasioni.

Capacità e poteri

Il legame con l’Alxar dona a Vonatar dei poteri enormi. Tanto per cominciare, è quasi immortale: non può essere ucciso, nemmeno se viene fatto a pezzi o disintegrato, e le sue ferite si rimarginano in breve tempo. Le uniche ferite che debba temere sono quelle inflitte da armi spirituali come la Spada dai Sette Occhi o la Freccia d’Oro, ma nemmeno questi manufatti si sono dimostrati per ora in grado di ucciderlo. Venire separato dall’Alxar lo pone in uno stato di coma profondo molto simile alla morte, ma l’unico modo per ucciderlo davvero è distruggere l’Alxar che costituisce la sua fonte d’energia vitale. Il suo particolare stato di semivita fa anche sì che non senta dolore (tranne quando viene ferito da armi spirituali o incantesimi divini) e che tutte le sue sensazioni siano attenuate, incluso il piacere fisico e i sensi del gusto e dell’olfatto. Per sopravvivere non ha bisogno di mangiare e di dormire se non saltuariamente, e probabilmente non gli serve davvero neanche respirare.

Oltre a una sostanziale immortalità, Vonatar è in grado di resuscitare non-morti a suo piacimento anche nell’ordine delle migliaia e può controllare qualsiasi creatura appartenente a questa categoria. Può uccidere qualsiasi essere vivente in un istante lanciando un raggio di Energia Negativa dal dito. Può aprire varchi per il regno dell’oltretomba ed evocare spettri per compiere il suo volere. Può teletrasportarsi in un raggio di varie migliaia di chilometri ed esplorare il mondo dello spirito attraverso una sua proiezione astrale. Conosce molti incantesimi necrofori. Può condividere parte del suo potere con un numero limitato di suoi seguaci attraverso un particolare incantesimo, il cosiddetto Marchio di Exus (o Marchio di Greyven come viene chiamato nella sua versione attuale). Inoltre può comunicare telepaticamente con i suoi generali marchiati se questi si trovano nelle vicinanze, in particolare con Sindel, di cui sembra conoscere ogni segreto.

Maleficio

Maleficio è il famiglio di Vonatar, un corvo non morto che talvolta usa come spia o tramite per i suoi incantesimi.


Taccuino dell’autore

Vonatar è l’incarnazione del male rappresentato dal fanatismo religioso, che diventa così orrendo proprio perché non agisce per malvagità fine a se stessa ma perché distorce la moralità dell’uomo. Eppure Vonatar non è privo di sentimenti umani; sa dimostrare gentilezza, compassione, perfino amore sincero. Perché allora questo personaggio non ha alcuna considerazione della vita umana? Perché lui agisce secondo un altro sistema di regole. Un sistema di regole dettato dalla sua fede, che è perversa in sé e dunque rende perverso anche lui. Non è che non abbia rispetto della vita umana. E’ che per lui chi non ha fede è al di sotto del livello umano, dunque non merita rispetto. Infatti, non appena trova qualcuno che si eleva al di sopra della massa, lo tratta subito con dignità, come Merry e Ashadi. Questi personaggi hanno dimostrato fede e dunque per Vonatar la loro esistenza ha un valore.

Credo che qui la vera domanda sia: ma allora Vonatar è cattivo? Ognuno può trovare la propria risposta. La mia è, “sì, ma non così tanto”. Nella mia visione Sindel è un personaggio ben più negativo di Vonatar. Lei uccide perché le piace, perché non crede in nulla e vuole solo sfogare il suo odio per l’umanità, visto che umana non è mai stata capace di esserlo. Lui invece uccide perché crede in qualcosa, perché vuole forgiare un futuro in cui affermare i suoi valori. Vonatar rinnega la moralità umana, sì, ma la sostituisce con la propria; Sindel non ne ha alcuna. Lei distrugge per distruggere, lui distrugge per ricostruire, in un certo senso per “salvare”. Quindi tra i due, secondo me il vero cattivo è lei.

Al di là del loro essere una specie di famiglia Addams, credo che il momento più alto del rapporto tra Vonatar e Sindel sia quando Vonatar riesce per un attimo a raggiungerla, portandola credere in lui e nella sua missione. E’ il momento in cui lo sforzo di Vonatar assume davvero un senso più alto, quando realizza il suo vero scopo: prendere un’anima perduta e portarla verso la luce – perlomeno la luce per come lui la intende.

Altrettanto qualificante per il personaggio è il suo rapporto con Peter, che definirei addirittura karmico. Loro sono l’uno l’opposto dell’altro: Vonatar che sacrifica l’esistenza umana sull’altare di quella ultraterrena, Peter un umanista convinto, che crede invece nel valore intrinseco dell’esistenza mortale e rimanda le risposte metafisiche a data da destinarsi. Eppure questi due personaggi scelti dal destino per scontrarsi sono d’accordo su una cosa: non è giusto credere in Dio per avere una contropartita. Senza saperlo, hanno un importante punto in comune.

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