Microemissione e Sincronia

Per una trattazione introduttiva su questi due termini che vengono spesso confusi, si rimanda alle relative voci su microemissione e sincronia nella scheda dei radianti. Questo articolo riporta un approfondimento sul tema.

Sebbene microemissione e sincronia Radiant vadano di solito di pari passo, in realtà si tratta di due fenomeni distinti e molto diversi.

La microemissione rappresenta la quantità di Radiant emessa dalle cellule di un radiante. E’ quindi un valore di energia intrinseco e misurabile, come la pressione in joule sprigionata da un pugno o la massa di un corpo, che esprime quanto Radiant incanalano le singole cellule del soggetto. Si può considerare la riserva di energia di cui il soggetto dispone e si misura in radian.

La microemissione varia in funzione della forma fisica del soggetto e della sua fisiologia. Si può incrementare molto con un addestramento mirato. E’ influenzata negativamente da malattie, stati di debilitazione e gravidanze, mentre aumenta quando il soggetto si trova in uno stato di eccitazione, il che dimostra che è legata anche a fattori ormonali. Non per niente si attiva spesso durante la pubertà; alcuni radianti precoci, tuttavia, possiedono una microemissione sviluppata già in età infantile.

Dunque la microemissione misura quanta energia grezza incanala un radiante, ma per plasmare questa energia in un fenomeno osservabile occorre che il radiante si sincronizzi.

La sincronia è un valore espresso in percentuale che misura il livello di armonia del soggetto con il flusso del Radiant. La sincronia è frutto della capacità di concentrazione del soggetto e viene raggiunta in maniera volontaria. Si tratta quindi più di uno stato mentale che fisico, e per aumentarla occorre sottoporsi a un apposito addestramento. Una intensa microemissione NON innalza di per sé il tasso di sincronia, tuttavia una elevata capacità sincronia contribuisce a innalzare la microemissione come conseguenza del dominio della mente sul corpo.

In altri termini, la microemissione può essere paragonata alla forza muscolare di un atleta, la sincronia invece è più simile alla sua abilità tecnica nel compiere movimenti giusti e precisi. La prima è una dote fisica, la seconda una competenza acquisita.

Per dare alcuni valori di riferimento, il tasso di sincronia di un non-radiante si aggira tra lo 0,1 e lo 0,3%. Nei radianti giovani (fatta eccezioni per quelli precoci) questo valore può arrivare a sfiorare il 4% ma di solito si attesta sul 2,5%. Dal raggiungimento della pubertà il tasso di sincronia inizia a salire spontaneamente fino al 12% circa, ma innalzarlo oltre questo livello richiede un allenamento specifico. Ecco alcuni range di sincronia tipici dei Solar; i valori indicano il massimo raggiungibile di solito da un Solar di quel rango, ma normalmente la sincronia viene mantenuta su valori più bassi per non sprecare inutilmente le forze.

  • Novizio: 10-18%
  • Iniziato: 16-23%
  • Apprendista: 20-30%
  • Guerriero: 28-40%
  • Cavaliere: 35-56%
  • Alfiere: 54-68%
  • Maestro: 65-78%
  • Caposcuola: 75-87%
  • Arcimaestro: 85-96%
  • Grande Maestro: 97-100%

Il raggiungimento della sincronia al 97%, comporta automaticamente il superamento della cosiddetta soglia di ascensione elementale che conduce il radiante ad assumere le sembianze del proprio elemento. Se questo valore aumenta ancora fino a raggiungere il 100% si parla di ascensione elementale perfetta che è testimoniata durante lo stato di transizione dalla comparsa dell’aureola sincronica, un fenomeno luminoso che si manifesta attorno alla testa del soggetto nella forma di un cerchio di onde di luce con dei picchi intermittenti. Questa “aureola” è una manifestazione visibile delle attività del plesso radiante che invia dei segnali che si “scontrano” con l’aura del soggetto asceso. Per maggiori dettagli sull’ascensione vedi la scheda Gloria Elementale.

L’aura di un radiante è il risultato della combinazione di queste due componenti. Proprio per questo e per altri fattori, come l’elemento di appartenenza e la “firma” lasciata nelle emanazioni dalle onde cerebrali del soggetto, l’aura di ogni radiante risulta unica e distinguibile dalle altre, come se fosse un’impronta digitale.

Questa distinzione comporta che microemissione e sincronia possono essere su livelli anche molto diversi. E’ possibile ad esempio che un radiante possieda un’intensa microemissione per suo un talento innato, ma un basso tasso di sincronia perché non sa ancora controllare i propri poteri (è ad esempio il caso di Lyse che possiede una microemissione molto intensa ma sta ancora imparando a manipolare la sua aura). Viceversa, può capitare che un radiante abbia una bassa microemissione ma un alto tasso di sincronia per una sua grande esperienza o capacità di concentrazione. Questo significa che il soggetto non possiede grandi riserve di energia ma sa sfruttare al meglio quelle che ha. Tale situazione si presenta più di frequente nei radianti anziani che hanno poca energia fisica ma anni di esperienza nel sincronizzarsi. Viceversa, alta microemissione e bassa sincronia sono più frequenti nei radianti giovani.

La conseguenza è che, paradossalmente, anche un radiante con una bassa microemissione potrebbe raggiungere l’ascensione se fosse in grado di raggiungere una sincronia sufficiente, tuttavia riuscirebbe a mantenerla solo per un tempo molto breve.

Sincronia Radiant e percezione dell’aura

Un’altra importante conseguenza di questa distinzione sta nel modo in cui influenza la percezione delle aure Radiant, infatti i radianti non possono percepire la microemissione di un altro soggetto in sé per sé, ma soltanto le fluttuazioni che egli causa nel Radiant quando aumenta la sua sincronia. Riducendo al minimo la propria sincronia un radiante non viene più percepito perché la sua aura non fa più vibrare il Radiant, tuttavia la sua microemissione cellulare non cambia solo perché è desincronizzato. Azzerare l’aura, infatti, non significa interrompere la propria microemissione, ma soltanto abbassare il proprio tasso di sincronia al di sotto del livello rilevabile. Questo però implica anche l’impossibilità di usare qualsiasi tecnica Radiant.

Anche desincronizzarsi efficacemente richiede un addestramento mirato. L’organismo di un radiante infatti mantiene in modo involontario e costante un certo livello di sincronia affinché il soggetto possa usare i propri poteri nella vita di tutti i giorni senza sforzarsi – una sorta di “tono muscolare”, simile alle contrazioni involontarie dei muscoli intercostali che permettono di respirare senza pensarci. A questo livello di sincronia, però, l’aura di un radiante è ancora rilevabile su brevi distanze (i radianti più abili possono percepirla anche da media distanza). Ma in certe situazioni rivelare la propria posizione attraverso l’aura può rivelarsi fatale. Per celare del tutto la propria aura un radiante deve riuscire a scollegarsi il più possibile dal flusso del Radiant e questo richiede uno sforzo cosciente simile a trattenere il respiro. Infatti non è possibile occultare la propria aura per un tempo indefinito: i radianti inesperti ci riescono solo per qualche minuto, mentre quelli più abili possono arrivare a due o tre giorni, ma in ogni caso trattenere la propria aura troppo a lungo causa un disagio e uno stress nervoso che a lungo andare diventano insostenibili.