Ishtar, Signora della Speranza

“C’è ancora speranza.”

Divinità maggiore
Altri titoli: 
Signora del Mattino, Figlia del Sole, La Bianca Dama
Allineamento: Buono
Piano di residenza: Aesyl, nel Palazzo d’Oro
Testo sacro: Toran
Clero: Accoliti di Ishtar

Ishtar

Sebbene alcune fonti storiografiche la descrivano soltanto come un altro Aspetto di Helios, la Santa Sede riconosce ufficialmente Ishtar come sua figlia e un’entità del tutto separata dalla sostanza del Padre. Il suo venire in essere è relativamente recente, datato tra i 2500 e i 2800 anni fa. Non è noto se Ishtar abbia una madre, si ritiene piuttosto che Helios l’abbia generata direttamente dal proprio essere; anche se questa è una speculazione umana, il suo legame filiale con il Dio del Sole è cosa assodata.

E’ la Signora della Speranza; una luce di purezza e di giustizia che rischiara le tenebre nell’ora più buia, giungendo in soccorso quando ogni speranza sembra persa. Viene in aiuto agli eroi, ai santi e a tutti coloro che combattono battaglie molto superiori alle proprie possibilità, anche se si tratta di vicende umili, ma che abbiano una giusta causa. Le preghiere che le vengono rivolte sono sempre le più sentite perché legate a momenti gloriosi o di grande sofferenza personale. Rappresenta l’ideale toriano di femminilità, di protezione e di maternità; a volte è assimilata all’immagine della Luna, sebbene l’alba sia il momento che più le si addice.

Ishtar è anche una divinità votata al sacrificio, che non esita a offrire se stessa per i mortali; la sua misericordia è la più grande che esista, un sentimento di amore assoluto verso tutto ciò che vive e che per questo va preservato a ogni costo. Se la pietà che gli altri dei sentono per i mortali è simile a quella che un uomo proverebbe vedendo un animale che soffre, Ishtar ha realmente a cuore le loro vicende e vi partecipa in modo molto più personale. Di solito sono i mortali a credere negli dei, ma nel suo caso è vero anche il contrario: Ishtar è forse l’unica divinità a credere davvero negli esseri umani.

A lei si deve la storica alleanza di quattro dei cinque Dei delle Origini contro Xagash; i Solar le riservano una devozione particolare come loro patrona, poiché ha donato al loro fondatore le Sacre Armature e lo ha guidato nel suo viaggio per riunire i primi Grandi Maestri della leggenda. Il suo ruolo materiale nella creazione delle armature è stato quello di dar loro l’intelletto per distinguere il bene dal male; si narra che la dea, contemplando le sofferenze inflitte ai mortali da Xagash, abbia pianto per loro cinque lacrime perfette e che esse siano diventate le pietre che sono incastonate nelle armature, quelle che donano loro una scintilla di vita. Adamantis è considerato il suo campione, il suo cavaliere più devoto e fedele.

Ishtar si distingue dalle altre divinità per diversi motivi. Uno dei suoi tratti unici è che è sempre sembrata più interessata a interagire coi mortali piuttosto che a ottenere la loro semplice venerazione. La sua manifestazione a Myr è un evento storico di enorme importanza proprio perché il fatto che un dio si manifesti fisicamente nel mondo mortale è un caso più unico che raro, dato che un simile gesto consuma molto del suo potere. Scendendo dall’Aesyl per palesarsi di persona, Ishtar ha annullato la distanza che separa gli dei dai mortali. Questa grande vicinanza all’umanità è una manifestazione d’amore e di rispetto verso gli esseri viventi: Ishtar ritiene che gli dei siano troppo lontani da coloro che li venerano e che i mortali non debbano essere strumenti nelle loro mani, ma che possiedano il potere di forgiare il proprio destino; il compito degli dei è guidarli su questa strada, non soggiogarli.

Durante la Guerra dei Sette Occhi Ishtar affrontò il Dio Cieco in duello e venne ferita gravemente dalla sua Spada dai Sette Occhi. Venne salvata dall’intervento di Adamantis, ma da allora si è persa la cognizione di cosa sia stato di lei; si ritiene che sia caduta in un sonno profondo, e forse attende di rinascere assieme al suo antico nemico per terminare la loro lotta.

Organizzazione
Ishtar non ha una sua chiesa perché è una dea scomparsa da 2400 anni; pur non essendo estinta, è fuori dai giochi da così tanto tempo che il suo culto è diventato più una curiosità storica che una pratica viva. La sua figura è incorporata nel torianesimo un po’ di sfuggita e le sono rivolte preghiere rituali a cui la dea non risponde più da tempo perché evidentemente non è in condizione di farlo. Tuttavia esiste ancora un piccolo ordine di suoi seguaci legato alla chiesa toriana, ma con prerogative indipendenti; gli Accoliti di Ishtar dedicano la loro vita a rendere il mondo un posto migliore nella speranza che la Bianca Dama torni un giorno a illuminare le tenebre del mondo. L’ordine ha alcune caratteristiche di segretezza che per certi versi lo rendono simile a una massoneria. L’accesso è sia maschile che femminile e, caso del tutto unico nell’ecclesia toriana, non richiede il voto di castità, né impedisce di contrarre matrimonio.

Rapporti con le altre divinità
Oltre a essere benvoluta da tutte le divinità buone, Ishtar si distingue anche per essere un’instancabile e abilissima diplomatica. E’ riuscita a rinsaldare i legami tra Helios, Shanna e Deir, divenuti tiepidi dopo le Guerre Divine, coinvolgendo perfino l’ambiguo Taag nel progetto delle Sacre Armature. E’ figlia di Helios, ma è molto vicina anche a Deir che per lei è quasi un padrino. Pare che Phallos, dio della fertilità, fosse incantato da Isthar-Velal, l’Aspetto di Ishtar che rappresenta l’amore, e che abbia tentato ripetutamente di possederla con ogni sorta di stratagemma senza successo. E’ ben noto il suo odio verso Xagash, considerato la sua nemesi.

Aspetti: Ishtar possiede ben tre Aspetti, essi però sono considerati soltanto come lati della sua personalità e non delle vere e proprie emanazioni. In altre parole Ishtar mostra di volta in volta il lato di sé adatto alla situazione, ma il suo essere resta sempre unico; infatti, tutti i suoi Aspetti si chiamano “Ishtar” e sono seguiti da un secondo nome.

Ishtar-Naman, la Luce nel Buio

ishtar-namanAllineamento: Buono
Allineamenti dei chierici: LB, NB, CB.
Simbolo: Un sole bianco che squarcia le tenebre
Rappresentazione della divinità: Una giovane donna bionda dai capelli lisci, con stelle nella sua chioma e bracciali d’argento, che emette una luce abbagliante dai poteri salvifici e taumaturgici.

Ishtar-Naman illumina il buio; è la luce del mattino che squarcia le tenebre della notte. E’ il coraggio che riempie il cuore degli eroi e permette loro di compiere grandi imprese. Rappresenta la speranza, la guarigione e la giustizia che prevalgono sull’iniquità. Questo Aspetto è quello comunemente più usato dalla dea.

Ishtar-Velal, l’Amore

ishtar-velalAllineamento: Buono
Allineamenti dei chierici: LB, NB, CB
Simbolo: Un fiore bianco circondato da una corona solare; in alcune rappresentazioni il fiore gocciola sangue, simbolo di deflorazione, mestruazione e maternità.
Rappresentazione della divinità: Una giovane dai capelli rossi ondulati, con fiori nella chioma, di grande bellezza e sensualità, nuda o vestita di una tunica trasparente.

Se nel pantheon corowniano esiste una dea che rappresenta il principio dell’amore in sé per sé, questa è Ishtar-Velal. E’ la personificazione di un sentimento assoluto, che trae la sua potenza dal fatto di essere donato.

Anche se questa caratteristica viene spesso passata in sordina dalla chiesa toriana, che preferisce proporre a tutti i costi una versione di Ishtar impregnata di una purezza virginale, Ishtar-Velal è portatrice di una forte componente sessuale: non rappresenta soltanto l’amore spirituale, ma anche quello carnale, il desiderio e la maternità. Il suo sangue si trasfigura nella mestruazione femminile, il dono di ogni madre che da’ la propria carne per generare dei figli. E’ la dea che rappresenta la donna nella sua essenza di creatrice di vita.

Ishtar-Sigmar, la Paladina

ishtar-sigmarAllineamento: Legale Buono
Allineamenti dei chierici: LB, NB
Simbolo: Un sole bianco dentro una corona di alloro, simbolo della vittoria.
Rappresentazione della divinità: Una paladina a cavallo in armatura rifulgente, con lunghi capelli neri mossi.

Quando gentilezza e compassione falliscono, è il momento di invocare Ishtar-Sigmar. Meglio non farlo alla leggera, poiché questo Aspetto possiede una forza travolgente e la stessa dea preferisce reprimerlo, in quanto se ne sente sopraffatta. Ishtar-Sigmar rappresenta la furia sacra di chi ha visto la bontà e l’innocenza calpestati dalla malvagità, una furia in grado di intimidire anche gli dei più malvagi. Ishtar-Sigmar è una guerriera formidabile che non ha pietà per il Male, e ha il potere di chiamare a raccolta eserciti umani e divini sotto le sue insegne.

Illustrazione di Andrea Montalto

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