Darkwing 2, il commento dell’autore

Comincio col dire che il commento dell’autore conta poco: è quello dei lettori che interessa! 🙂 Ma ci tengo comunque a condividere con voi alcune informazioni di carattere generale e riflessioni personali su questo nuovo volume in uscita.

Iniziamo con qualche dato tecnico: L’Armata degli Scheletri raggiunge le 530 pagine, tuttavia in realtà è più lungo del primo capitolo e si ritrova con una foliazione minore solo per merito dell’impaginazione; nel formato originale il libro arrivava a 630 (e questo dopo una cura dimagrante preventiva che mi ha consentito di scremare una cinquantina di pagine!), quindi aspettatevi una lettura bella piena! Nonostante questo, costerà solo €16,90, meno del primo libro, rendendolo decisamente conveniente nel rapporto numero di pagine/prezzo.

Dalla pre-release per pochi lettori affezionati del 2011, il testo è stato sottoposto a un editing approfondito che ha portato ad alcuni tagli, tuttavia ci tengo a sottolineare che si è trattato solo di ottimizzazioni e non di censure o eliminazioni fini a se stesse. Quasi tutte le riduzioni, infatti, sono state decise da me, a monte della revisione di Ute Libri, per rendere più fruibile un testo che aveva bisogno di essere snellito, particolarmente in alcuni dialoghi che nella versione originale erano troppo prolissi o davano informazioni non necessarie che potranno essere inserite in modo più appropriato nei prossimi libri. Alcune parti sono state rielaborate o completamente riscritte, inoltre è stato aggiunto un prologo che non era presente nella versione originale. L’impatto sulla trama dei cambiamenti apportati è stato sottile ma positivo, non ci sono stati infatti stravolgimenti, anzi, certi elementi sono ora collegati meglio con i libri futuri. Chi ha letto l’edizione autoprodotta troverà quindi un testo più funzionale e accessibile, con scene aggiunte e che conserva integralmente lo spirito della sua precedente incarnazione.

Si tratta di un libro che sognavo di pubblicare da molto tempo, non soltanto perché prosegue la saga di Darkwing con sviluppi particolarmente importanti, ma soprattutto perché ne definisce a fondo il carattere.

Se La Spada dai Sette Occhi è essenzialmente un incipit, maggiormente legato al prototipo da me concepito anni fa e scandito da un ritmo quasi episodico, con L’Armata degli Scheletri la storia fa un deciso salto in avanti verso la sua fase più matura. Credo che il libro riesca a esprimere una sua identità più definita, sotto tutti gli aspetti: quello della trama, dell’ambientazione, dei personaggi, stilistico. Soprattutto, emergono maggiormente i temi centrali. La guerra di religione, l’introduzione vera e propria dei Solar con il problema dell’inserimento dei “diversi” nella società e i demoni che vivono nell’animo umano, sono tutti elementi che a partire da questo libro si fanno più prominenti, contribuendo a dare alla saga una sua personalità unica e distinta. Mentre Peter prima era l’unico protagonista, il tono della narrazione d’ora in poi si farà più corale, dando ampio spazio anche ai comprimari e agli antagonisti che svolgeranno un ruolo sempre più importante.

Nelle recensioni de La Spada dai Sette Occhi, in molti ne hanno sottolineato il lato comico, ricco di citazioni e di un umorismo leggermente demenziale che è stato apprezzato dalla maggior parte dei lettori. Tuttavia, consapevole che si tratta di una forma di umorismo che se abusato stanca presto, ho deciso di ridurlo in favore di uno sviluppo della trama più serio che rispecchi la svolta drammatica degli eventi che mi accingo a raccontare, tenendo conto anche dell’evoluzione del protagonista stesso come un eroe in lotta per la sua sanità mentale, costantemente in bilico tra i suoi buoni sentimenti e le spinte distruttive che premono dentro di lui. Questo naturalmente non significa che Darkwing rinuncerà a qualche sana risata… la serie possiede geneticamente, e conterrà sempre, una buona dose di ilarità, tuttavia si tratterà di un divertimento più realistico e meno invasivo di quanto fosse all’inizio. Ovviamente mi diverto sempre moltissimo a scrivere e quella vena di humor non scomparirà mai… ma mi sono reso conto che l’opera veniva descritta troppo come una comica e questo finiva per offuscare le sue vere finalità, così ho deciso che era necessaria una piccola correzione di rotta.

Per ora è tutto, grazie a chiunque sia arrivato fin qui a leggere i miei deliri, per qualsiasi domanda postate pure nei commenti… alla prossima!

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